
RABBIA Antonietta Morisco mostra l’autorizzazione che il Comune le aveva rilasciato a inizio giugno prima della marcia indietro (Cavalleri)
Lodi, 1 luglio 2018 - La musica a volume troppo alto avrebbe impedito il riposo dei residenti. Per questo il Comune di Lodi ha deciso di revocare l’autorizzazione all’osteria “Olio e pomodoro” della frazione Olmo (circa 200 abitanti) che il sabato, per due ore, dalle 22 a mezzanotte, organizza il karaoke all’aperto. Una pessima notizia per le titolari dell’unico locale della zona, arrivata il 27 giugno con una raccomandata, che comunica la volontà degli uffici comunali di revocare l’accordo stipulato l’1 giugno. «Tre anni fa siamo subentrate nella gestione di questo locale trovando una situazione a dir poco di degrado assoluto - spiegano le ristoratrici Antonietta Morisco e Rosangela Zighetti -. Abbiamo faticato non poco impegnando risorse personali, tempo e passione per rinnovare la struttura e migliorare l’immagine e la reputazione del locale e del quartiere. Abbiamo introdotto nuovi servizi, la pizzeria, il ristorante, la vendita di biglietti della corriera. Non capiamo però la scelta di vietarci il karaoke. La frazione è abbandonata da ogni attività culturale organizzata dal Comune».
In seguito a questa decisione, le ristoratrici temono di avere un sensibile calo del fatturato. «Siamo vittime di una grave ingiustizia - spiega Morisco -. È una decisione incomprensibile e discriminatoria e un duro colpo per la nostra azienda. Così si danneggeranno i dipendenti, la comunità intera perché questo locale non sarà più il punto di riferimento per ogni esigenza e per ogni emergenza. Inoltre la carenza di personale porterà alla riduzione dell’orario di apertura e la sospensione di alcuni servizi utili come la vendita dei biglietti di viaggio della corrierina, a partire da agosto». Domani i titolari dell’Osteria dell’Olmo saranno in Comune per chiedere chiarimenti sulla richiesta di revoca dell’accordo. Intanto, alcuni clienti hanno già inviato diverse lettere al sindaco Sara Casanova e al vicesindaco Lorenzo Maggi per chiedere un ripensamento sulla decisione. «Da almeno 50 anni in questo locale si organizzano serate di karaoke all’aperto anche per fronteggiare la concorrenza sleale delle molteplici e invasive feste della birra e notti bianche che si svolgono in citta o nei Comuni limitrofi – spiega Morisco –. Siamo disposti a discutere per trovare insieme un modo per risolvere il problema. Ma vietarci il karaoke non può essere l’unica soluzione per un locale che si è sempre messo a disposizione della comunità».