Lodi, l’Istituto Einaudi cambia forma: nuovo mega complesso, gli scavi partono a maggio

Oggi la materna e la media comunali nonché le superiori hanno diversi indirizzi. Alla tripartizione metterà fine il cantiere da 20 milioni che chiuderà nel 2026

Il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio mentre dialoga con la dirigente dell’istituto Laura Majocchi

Il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio mentre dialoga con la dirigente dell’istituto Laura Majocchi

Lodi – L’Istituto Einaudi cambia forma. Partiranno a maggio gli scavi per la costruzione della nuova sede, che verrà realizzata dove oggi c’è il campo da gioco del plesso di via Giambattista Pergolesi, che ospiterà l’ingresso pedonale e carrabile.

Il lotto si espande su un’area di 16.415 metri quadrati ed è caratterizzato da una forma quadrangolare, con il lato Sud dettato dal perimetro carrabile, il lato Ovest caratterizzato dal confine del complesso esistente e i lati Nord ed Est che seguono il corso d’acqua. In totale i lavori costeranno 19 milioni e 828mila euro, fondi del Pnrr. Il cantiere dovrà chiudere entro fine 2026 sotto la guida della Provincia, firma il progetto lo studio Settanta7. L’Istituto Einaudi fa parte di un complesso scolastico dove figurano anche la materna e la media comunali.

L’attuale edificio che ospita la scuola superiore verrà abbattuto perché l’attuale conformazione è inadeguata a contenere un’intera scuola superiore professionale: per questo oggi l’istituto è diviso su tre diversi plessi scolastici. Il nuovo progetto vuole annullare questa tripartizione, portando la scuola in un unico edificio. Il progetto della nuova sede genera una profonda connessione con il tessuto urbano e paesaggistico circostante. L’istituto cioè sarà connesso con il sistema del verde urbano e agricolo adiacente, come le rogge e il verde del Parco Adda Sud.

La nuova scuola si presenterà alla comunità con un’atmosfera molto suggestiva: uno spazio a tripla altezza inondato di luce, che filtra dalla copertura e dalle chiome degli alberi, collocati sui vari livelli. I laboratori saranno visibili dall’ingresso, le lezioni pratiche potranno invadere l’atrio centrale. L’impianto delle classi è pensato per accogliere le trasformazioni che caratterizzeranno la didattica futura, caratterizzata da una mescolanza di classi e laboratori.

Dato il progressivo abbandono della lezione frontale a favore di una trasmissione delle conoscenze più cucita sul singolo individuo, ogni cellula è stata strutturata per ospitare più modalità di apprendimento nello stesso spazio. La scuola è progettata per 750 studenti divisi in trenta aule. Previsti 62 docenti e 21 addetti Ata.