Interventi chirurgici, a Lodi e Codogno un piano per recuperare il ritardo

Sale operatorie aperte anche al sabato e incremento del numero delle sedute giornaliere per garantire il ritorno a pieno regime dell’attività chirurgica

Il medico Pietro Bisagni

Il medico Pietro Bisagni

Lodi, 13 ottobre 2021 - Le liste di attesa degli interventi chirurgici, in epoca Covid, hanno subito rallentamenti. E ora che la situazione è sotto controllo, l’Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi che, per prima, ha dovuto affrontare il virus annuncia: "Sale operatorie aperte anche al sabato e incremento del numero delle sedute giornaliere". L’obiettivo è garantire il ritorno a pieno regime dell’attività chirurgica, rallentata, appunto, a causa della pandemia.

Sia a Lodi che a Codogno. "L’Asst di Lodi ha avviato a settembre un importante programma di recupero degli interventi chirurgici, che consentirà entro la fine del 2021, di ristabilire la stessa capacità degli ultimi quattro mesi del 2019, incrementandola di ulteriori 150 prestazioni. L’obiettivo è favorire la ripresa dell’attività ordinaria e questo vale sia nel presidio ospedaliero di Lodi che in quello di Codogno. Per subire un intervento chirurgico, quindi, d’ora in poi si dovrà finalmente attendere meno tempo".

"Nel 2019 l’attività del Dipartimento chirurgico dell’Asst di Lodi era globalmente in crescita. Ma, come tutte le aziende ospedaliere, nel 2020 abbiamo registrato uno stop a causa del Covid e in particolare per quanto riguarda l’attività chirurgica elettiva non urgente, vale a dire interventi quali ernie, colecisti, emorroidectomie, tonsillectomie e patologie benigne in generale", sottolinea Pietro Bisagni, direttore Dipartimento chirurgico dell’Asst di Lodi.

"La pandemia ha influito negativamente anche sugli screening oncologici, determinando un minor numero di diagnosi e di conseguenza di nuovi interventi. Abbiamo comunque sempre garantito l’attività chirurgica d’urgenza e gli interventi per patologie oncologiche già diagnosticate, per i quali sono sempre stati rispettati i 30 giorni massimi di attesa". Il Piano regionale per la ripresa delle attività ha ora messo a disposizione fondi per servire tutti i coloro che sono rimasti indietro.

"A settembre abbiamo effettuato più di 55 interventi extra, da ottobre in avanti saranno circa 60, 70 gli interventi aggiuntivi ogni mese: in questo modo supereremo l’obiettivo di offrire, entro dicembre, almeno 150 prestazioni chirurgiche ulteriori rispetto allo stesso periodo del 2019" annuncia il medico. "Lo sforzo riguarda tutte le Divisioni del Dipartimento Chirurgico su entrambi i presidi di Lodi e Codogno, compresa l’attività ambulatoriale di Day Surgery e di Endoscopia: per quest’ultima è stata messa a disposizione una sala aggiuntiva proprio per garantire l’incremento del numero di screening, in linea con quanto richiesto da Regione Lombardia" conclude.

Si dice soddisfatto Salvatore Gioia, direttore generale dell’Azienda:”Il lavoro aggiuntivo è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto di tutte le Divisioni del Dipartimento chirurgico e alla collaborazione multidisciplinare di tutti i professionisti coinvolti, dal personale infermieristico agli anestesisti-rianimatori: si tratta di uno sforzo organizzativo enorme, sostenuto dall’azienda anche attraverso un piano di acquisizione di nuovo personale, tutt’ora in fase di sviluppo".