Cinghiali sull'A1, dieci chilometri al setaccio dopo l'incidente

Il ministro Toninelli attende la relazione per interpellare Autostrade per l’Italia

Il ministro Tolinelli sul luogo del pauroso incidente

Il ministro Tolinelli sul luogo del pauroso incidente

Lodi, 9 gennaio 2019 - I tecnici dell’Ufficio ispettivo territoriale di Milano hanno passato al setaccio circa 10 chilometri di barriere sulla Milano-Bologna. Al ministero delle Infrastrutture e trasporti ora aspettano solo il deposito della relazione per fare le valutazioni dopo l’incidente mortale che giovedì mattina sull’A1, tra Lodi e Casalpusterlengo, è stato provocato da un branco di cinghiali che ha attraversato la carreggiata dopo aver sfondato in un punto la rete metallica di protezione. Anche il ministro Danilo Toninelli è in attesa della documentazione per poi chiedere spiegazioni ad Autostrade per l’Italia. Secondo gli inquirenti, i tre cinghiali hanno forzato la rete metallica della recinzione (alta meno di un metro) aprendosi un varco verso la carreggiata, che dista non più di sei metri dalla protezione.

Tre le auto coinvolte nel violento impatto che è costato la vita al 28enne polacco Andrzej Slawomir Lombardi e il ferimento di altre dieci persone (uno è ancora gravissimo). Sulla vicenda sta indagando la procura di Lodi. Il procuratore Domenico Chiaro sull’incidente in A1 ha aperto subito un fascicolo per verificare che non ci siano responsabilità da parte del concessionario, Autostrade per l’Italia. La rete sfondata è stata infatti subito sequestrata. «Ci sono dubbi sul fatto che la rete fosse integra al momento dell’incidente», ha detto il procuratore Chiaro spiegando ciò che l’inchiesta dovrà appurare.

Intanto, dopo il tragico incidente della settimana scorsa in autostrada, per l’emergenza cinghiali si muove anche la prefettura di Lodi. È convocato per oggi pomeriggio un tavolo tecnico di lavoro per fare il punto della situazione e capire come arginare il fenomeno «all’interno del quadro normativo vigente«. Al tavolo sono convocati Provincia, l’Ufficio Territoriale della Regione, associazioni di categoria di agricoltori e allevatori, polizia stradale di Lodi, gli enti gestori delle strade ad alta e lunga percorrenza che attraversano la provincia, la via Emilia e l’Autostrada A1, quindi Anas e Autostrade per l’Italia. Nel frattempo si moltiplicano gli avvistamenti in collina a San Colombano e nella pianura circostante, con nuove segnalazioni di cinghiali in strada nel weekend sul versante pavese, a San Cristina e Bissone, pochi chilometri in linea d’aria dal colle banino.

Per tutti questi motivi è in partenza dal Comune di San Colombano una richiesta a Regione Lombardia affinché sia riattivato il piano di contenimento che fino all’anno scorso dava la possibilità ai selecontrollori di abbattere i cinghiali, piano che non è stato rinnovato a dicembre.