LUCA PACCHIARINI
Cronaca

Il raduno con 10mila Penne nere. Alpini, emozionante festa di popolo: "Ma il boom di affari non c’è stato"

I ristoratori: qualche presenza in più, però senza picchi. L’albergatrice: si sono fermati solo una giornata

Il raduno del 2° raggruppamento alpini si è concluso domenica con la partecipazione di 10mila “penne nere” e ha regalato alla città una giornata di festa ed emozioni. Ieri sono state smontate tutte le installazioni preparate per accogliere gli ex militari ed è stata anche la giornata dei primi bilanci. Le voci degli operatori economici della città trasmettono la sensazione che l’indotto economico della manifestazione si stato al di sotto delle aspettative. Le attività del centro, domenica, hanno lavorato bene, ma a quanto pare senza grossi aumenti di introiti rispetto ad un fine settimana canonico. "È stato un evento emozionante e decisamente ben organizzato – dice Beppe Dragoni, proprietario del caffè Dragoni in corso Roma 15 e alpino lui stesso –. Noi non abbiamo riscontrato rogne, anzi è stato un piacere avere questa manifestazione davanti. A livello commerciale certo ci si aspettava di più, specialmente sabato quando c’è stato un po’ di movimento al termine della sfilata, ma non molto di più del solito. Mio figlio per esempio, Marco, gestisce FER, la forneria artigianale in via Marsala, e nonostante sia sempre centro città i “forestieri” non ci sono arrivati. Domenica le presenze sono state decisamente superiori, ma alla fine mi son rimaste comunque ancora molte scorte".

Simile l’opinione di Sergio Setti e della figlia Daria, gestori del Frutta e Verdura in via Castel Fidardo e della pizzeria Dal Baffo in strada Vecchia Cremonese, all’angolo con viale Piacenza dove ha preso il via il corteo di sabato pomeriggio. "Al Frutta e Verdura si è lavorato, ma senza particolari aumenti. Alla pizzeria si è lavorato poco di più del normale, avevamo qualche gruppo di alpini prenotato, ma nessun grande afflusso in più rispetto alla norma". Mia Gozzi gestisce invece il Lodi Hotel, in via Achille Grandi. "Noi non abbiamo avuto nessuna prenotazione da parte di alpini – testimonia –. Ma immaginavamo non portasse lavoro, visto che erano state allestite tende e banchetti in centro e che, essendo comunque militari, si sarebbero comunque adattati e dormire lì. Per i medesimi motivi non credo fossero persone a cui pesassero ore di macchina per andare e tornare da Lombardia ed Emilia-Romagna e a credo che quasi tutti abbiano fatto un solo giorno a Lodi". I vantaggi economici del raduno si sono concretizzati quasi unicamente nelle vie del centro e nella giornata di domenica quindi. Le aspettative erano più alte ma, opinione diffusa negli intervistati, la speranza è che la città continui nell’organizzazione di grandi eventi che possano attrarre sempre più persone.