PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Il ponte di via Cadorna. Arrivano sindaco e giunta

Oggi e giovedì l’incontro con i cremaschi pronti a dare filo da torcere. Bergamaschi vuole chiudere il sovrappasso per rifarlo, molti sono contrari.

Il ponte di via Cadorna. Arrivano sindaco e giunta

Il ponte di via Cadorna. Arrivano sindaco e giunta

Oggi e giovedì il sindaco e la sua Giunta arrivano a Castelnuovo e poi a San Bernardino per illustrare il quadro della situazione del ponte di via Cadorna. Fabio Bergamaschi è chiamato a spiegare che la chiusura è necessaria e che sarà prolungata. La posizione della maggioranza è che non è possibile fare un ponte nuovo e che in ogni caso costerebbe di più e i tempi sarebbero sempre quelli e spiegherà le strategie del Comune per questa opera. Ipotizzabile la contestazione dei residenti. Nella riunione saranno fatti presenti alcuni punti fondamentali. Per esempio, che se si chiude il ponte ci vuole un’alternativa. Da voci di corridoio si sa che il Comune sta interpellando la ditta bresciana che costruisce i Bailey. La Janson Bridging è disposta a eseguire un sopralluogo e ha fatto sapere che un ponte Bailey viene montato in tre settimane.

Naturalmente prima bisogna costruire i due manufatti su cui si appoggerà. Ma visto che siamo in febbraio e i lavori non si prevede comincino prima di settembre, c’è tutto il tempo necessario. Sempre da voci di corridoio si fa sapere che un ponte provvisorio non potrebbe essere fatto parallelamente al corso del fiume, ma di sbieco, e misurerebbe duecento metri. Il problema però va posto ai tecnici che costruiscono i ponti, che troveranno una soluzione.

Infine c’è il problema dei tempi. Non bisogna andare molto lontano, solo trenta chilometri, per vedere che a Spirano, nella Bergamasca, abbattono un cavalcavia di 50 metri e lo rifanno ex novo in tre mesi. C’è poi anche la soluzione del Genio Pontieri, che sta a Cremona. Questi militari anni fa montarono il ponte provvisorio di Montodine (nella foto) che avrebbe dovuto restare in servizio per un anno. Vi rimase per dodici, svolgendo egregiamente il proprio lavoro. Interviene anche la politica. Il M5s, tra l’altro, consiglia la visione di un filmato del 1968. Quell’anno cadde un ponte ferroviario sul fiume Dogna, punto strategico per il passaggio dei treni e delle merci.

Della ricostruzione fu incaricato il Genio Ferrovieri, che mise a disposizione cento militari i quali lavorarono giorno e notte e costruirono un ponte provvisorio in 68 giorni: era lungo 176 metri e rimase in funzione per sette anni.