Il futuro della multiservizi tra lampioni e spazzatrici

L’ex municipalizzata Asm cerca di scongiurare il rischio della “scatola vuota“. È in lizza per l’illuminazione pubblica e implementerà l’igiene ambientale

di Mario Borra

Il rischio di una multiservizi Asm “scatola vuota“ va scongiurato e i vertici dell’ex municipalizzata, nata in città nel 1958 come prima azienda comunale costituita in provincia di Milano nel Dopoguerra, stanno cercando le contromisure adatte. A oggi, infatti, l’ente di viale Trieste – partecipato al 49 per cento da Linea Gestioni e al 51 dal Comune – ha in mano sostanzialmente l’igiene ambientale e il servizio lampade votive: un po’ poco per poter realisticamente guardare al futuro con una prospettiva ottimistica. Recentemente però il presidente Andrea Negri ha affidato a un consulente esterno l’onere di presentare, nei prossimi mesi, un progetto di rilancio dell’azienda, una sorta di piano industriale che manca ad Asm da vent’anni, da quando cioè l’allora municipalizzata vendette le quote con l’obbligo di prevedere uno sviluppo futuro. Ma non se ne fece nulla e anzi nel corso degli anni Asm ha perso asset, dal servizio idrico passato a Sal all’attività di vendita del metano finita, nel 2018, in mani private, a Gas Sales.

"Ora vogliamo creare i presupposti per dare un futuro alla multiservizi – spiega il presidente, il cui mandato scade nel 2024 – Implementare i servizi aggiungendone altri nuovi, in modo che possano in qualche modo tenere in piedi l’azienda".

L’anno scorso Asm si era aggiudicata la gestione dei parcometri di Codogno ma un ricorso della seconda arrivata aveva ribaltato il risultato del bando di gara mentre con un’associazione temporanea di imprese Asm è in lizza per la gestione dell’illuminazione pubblica. "Garantire una prospettiva per l’ente è uno degli obiettivi di quest’anno appena iniziato così come quello di ristrutturare e allargare l’attuale piazzola ecologica di via della Fornace dagli attuali 1.500 metri quadrati ai futuri 3.400, e acquistare una nuova spazzatrice. Abbiamo messo a bilancio 900mila euro e stiamo attendendo la risposta in merito alla richiesta di fondi Pnnr. Se arrivassero, potremmo anche permetterci di comprare un secondo mezzo meccanico".