I Pescatori Dilettanti ripopolano l’Adda

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A tenere vivo il fiume Adda di Lodi, ripopolandolo con i pesci, ci pensano i pescatori. La loro attività non è infatti soltanto la pesca, ma ci si occupa anche dell’ambiente, a tutela del corso d’acqua. È entrata infatti nel vivo, anche quest’anno, l’attività dell’Associazione Lodigiana Pescatori Dilettanti. Come ogni anno a febbraio, il debutto stagionale è stato affidato ad una delle iniziative più caratteristiche del sodalizio di via Borgo Adda a Lodi, dal significativo valore ambientale e naturalistico: il ripopolamento delle acque del fiume Adda. Da un noto vivaio della provincia di Mantova sono stati fatti arrivare a Lodi tre quintali di pesce delle specie ittiche tipiche nei corsi d’acqua lombardi, vale a dire scardole, alborelle e persici reali. La “semina“, concordata con la Regione Lombardia e sotto il controllo degli agenti della Polizia Provinciale, ha visto all’opera una decina di volontari dell’associazione che, per un paio d’ore, hanno immesso il pesce arrivato nelle acque della mortina del Faro, al Belgiardino, e dell’Adda nella zona di competenza dell’associazione. In barca, sono stati raggiunti i punti più idonei al rilascio, andando a rimpinguare il patrimonio ittico del fiume, messo a dura prova da diversi fattori. Non secondari, i predatori che hanno trovato casa lungo l’Adda: dai famelici “siluri“ in grado di ingurgitare decine di pesci ogni giorno, ai cormorani che hanno nidificato a ridosso del fiume richiamati proprio dalla sua ricchezza ittica.

"Qualcosa resta anche per i nostri appassionati di pesca" rileva Giancarlo Magli, presidente dell’Associazione Lodigiana Pescatori Dilettanti, che per l’occasione ha tenuto a ringraziare i volontari che si sono prestati per la “semina“ e gli enti pubblici che l’hanno resa possibile. Non resta che proseguire con la stagione e le varie iniziative in cantiere che saranno ufficializzate nel dettaglio nei prossimi mesi.

P.A.