di Manuela Marziani
"Siamo indignati e preoccupati riguardo la notizia della nuova tariffa per le visite alla guardia medica nel Pavese, che colpisce negativamente gli studenti fuorisede, privati di un diritto fondamentale: l’accesso gratuito ai servizi di sanità pubblica".
A esprimersi così è il Coordinamento per il diritto allo studio-Udu, in allarme perché le visite alla guardia medica costeranno 20 euro per chi non è residente in Lombardia, mentre nel caso di un controllo a domicilio si parla addirittura di 35 euro. "Ritengo che questa norma crei una disparità ingiustificata nell’accesso alle cure mediche per la comunità studentesca fuorisede – ha detto Alessandro Miceli, segretario di Udu Pavia –. L’attuazione di maggiori autonomie in sanità non potrà che amplificare le inaccettabili diseguaglianze registrate con la semplice competenza regionale concorrente in tema di tutela della salute. Il regionalismo differenziato in sanità legittimerà normativamente il divario tra Nord e Sud".
Secondo il Coordinamento, la decisione per gli studenti fuorisede mette a rischio la salute e il benessere di chi può essere già sottoposto a carichi finanziari significativi per l’istruzione e il sostentamento. "Fortunatamente nei collegi con Edisu Pavia è stata garantita, attraverso una convenzione, l’assistenza medico-generica per la comunità collegiale non residente a Pavia – ha aggiunto Giorgia Cervio, consigliera di amministrazione di Edisu – che viene effettuata dai medici di medicina generale. Edisu e i collegi si impegneranno successivamente a garantire il pagamento del corrispettivo dovuto al medico in occasione della visita, eventualmente anticipandone l’importo o comunque rifondendo l’alunno che fosse chiamato a pagare. Questo diritto deve essere garantito non solo ai collegiali, ma a tutta la comunità studentesca".
L’attenzione degli universitari si sposta sulle scelte di politica sanitaria della regione che negli ultimi anni stanno portando alla privatizzazione della sanità pubblica. "Sono evidenti anche i danni che questa tendenza sta portando alla popolazione pavese – hanno proseguito gli studenti –. Una sanità pubblica e gratuita è essenziale per garantire un accesso equo e universale alle cure mediche e chi studia fuorisede deve beneficiarne".