Grandi manovre a Lodi per risollevare la trivella crollata

Lodi sta lavorando alla realizzazione di un sottopassaggio ferroviario da 4 milioni di euro. Una trivella è finita al suolo, ma i lavori dovrebbero riprendere grazie all'intervento di una ditta esperta.



Grandi manovre a Lodi per risollevare la trivella crollata

Grandi manovre a Lodi per risollevare la trivella crollata

A Lodi, nella zona di viale Pavia, si sta lavorando alla realizzazione del nuovo sottopassaggio ferroviario. Un cantiere da 4 milioni di euro. Ma, lunedì una trivella alta 18 metri, pesante 250 quintali, è finita al suolo. Oggi dovrebbero riprendere i lavori. "Si è ribaltata – spiega l’assessore Luca Scotti – la trivella a elica infilata nel terreno per realizzare i pali per sorreggere l’area dei magazzini verso viale Pavia. Realizziamo una struttura in cemento armato fatta con pali. Si fa un buco da 16 metri di profondità nel quale poi viene colato cemento. Fino al livello del piano di campagna. Quando il buco è pieno, i tecnici prendono una gabbia metallica e dall’alto, la infilano all’interno. Quando gli addetti hanno fatto il quarto foro, la pompa si è bloccata e il cemento ha debordato, impedendo di vedere dove infilare la gabbia". Secondo una prima ricostruzione "l’arganello ha posizionato la gabbia che, con le barre di armatura, si è impuntata sul terreno. Quindi il macchinario era a sbalzo col cavo, si è cercato di sollevare, ma il peso fuori dall’asse ha fatto adagiare la trivella".

"Non si è ferito nessuno e non c’era nessuna bicicletta, sotto la tettoia protettiva per cicli rimasta danneggiata, proprio perché, per questioni di sicurezza, l’area è interdetta – precisa –. C’e però il problema di rimettere in piedi la trivella presto. La ditta che le usa è esperta e servivano macchine forti. Si è pensato, con l’arrivo di tre autogru, di tirare in piedi un pezzo per volta, ma il carico era importante e asimmetrico. Per non fare danni, è stata quindi chiamata la ditta che produce il macchinario. Il lavoro è risultato molto complesso".

Paola Arensi