
Il tavolo dei relatori dell’incontro andato in scena ieri al Parco Tecnologico
Circa duecento imprenditori agricoli hanno partecipato ieri mattina all’assemblea organizzata da Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza al Parco Tecnologico Padano per approfondire le novità fiscali apportate al settore dalla Finanziaria 2025. Tra le numerose tematiche affrontate, il focus è stato posto sulle misure a sostegno dell’innovazione e della sostenibilità delle aziende. Fino al 31 dicembre gli imprenditori potranno infatti usufruire infatti del Piano Transizione 5.0, un sostegno che garantisce benefici e agevolazioni sotto forma di credito d’imposta per coloro che decidono di investire in beni materiali e immateriali altamente tecnologici e molto impattanti per l’efficientamento energetico delle imprese. "È un importante incentivo – ha spiegato il professor Alessandro Pantano, responsabile dell’Ufficio Ambiente e Agricoltura 4.0 di Confagricoltura -, anche se non pienamente percepito sin dalla sua introduzione nel luglio del 2024". Gli imprenditori agricoli italiani hanno infatti aderito finora alle agevolazioni del piano biennale Transizione 5.0 solo per 220milioni di euro, sui 6,3 miliardi previsti. La manovra mira a ridurre il consumo energetico, di almeno tre punti percentuali per l’intera struttura produttiva e di almeno cinque punti per processo lavorativo, tramite l’acquisto o gli investimenti in beni tecnologicamente avanzati. Per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, il credito d’imposta potrà raggiungere il 45% dell’ammontare. Agevolazioni anche per l’acquisto di beni per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (ad eccezione delle biomasse), e l’iscrizione a corsi specifici di formazione per il consolidamento delle competenze tecnologiche.
Tra le innovazioni esposte dai relatori, una in particolar modo si rende interessante per il Lodigiano: quella dell’agrifotovoltaico. "Tale strumento – ha dichiarato Nicola Caputo, direttore delle Politiche Fiscali e dell’Amministrazione di Confagricoltura – integra la conservazione dei terreni e il loro utilizzo, con una produzione non indifferente di energia rinnovabile. Può essere una grande risorsa". Sul fisco ha sottolineato "la particolare rilevanza dell’introduzione di nuove classi e qualità di coltura per le aziende che coltivano beni in grado di concorrere alla lotta al cambiamento climatico, come le vertical farms e le aziende di agricoltura rigenerativa". Queste imprese hanno infatti una produzione del 400% maggiore rispetto ad un’azienda agricola comune e per questo il loro reddito catastale non sarà più legato alla potenzialità produttiva del terreno, ma alla garanzia che venga svolto un ciclo biologico completo.