Un mese dalla tragedia di Giovanna Pedretti, il parroco: dimenticata ma questa è la logica di oggi

La speranza di don Enzo Raimondi: che ora si arrivi a dare qualche regola nel mondo dei social media.

Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), 14 febbraio 2024 – Il silenzio è calato, altre notizie hanno fatto dimenticare la morte di Giovanna Pedretti, la gogna mediatica dei social e il dramma di una donna. A ricordarci il tutto è il parroco di Sant’Angelo: "Purtroppo la logica oggi è questa: si volta pagina e salta alla ribalta qualcos'altro".

Il dramma di Giovanna

E' passato un mese dal suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano che si è gettata nel Lambro, dopo essere finita al centro di una bufera mediatica per aver denunciato una recensione omofoba e contro i disabili, di cui sui social è stata messa in dubbio l'autenticità. Mentre prosegue l'indagine per istigazione al suicidio coordinata dalla procura di Lodi, la pizzeria Le Vignole resta chiusa. Nessuna commemorazione per ricordare la 56enne.

Il parroco

"Oggi è il mercoledì delle Ceneri, le messe erano tutte occupate e comunque nessuno mi ha chiesto niente", dice il parroco don Enzo Raimondi. "Il momento del funerale è servito per esternare, adesso la cosa è rientrata nella normalità, il paese si tiene i suoi bei e i suoi brutti ricordi e la famiglia rielabora il suo lutto nell'intimità". Questo non significa che Sant'Angelo abbia già scordato la titolare della pizzeria, punto di riferimento per il paese. "Chi ha conosciuto Giovanna continua a ricordarla e a provare un senso di incredulità per quello che è successo, me compreso", dice il parroco. E' l'opinione pubblica nazionale, scossa per alcuni giorni dall'accaduto, che sembra aver dimenticato quel che è successo. "Purtroppo la logica oggi è questa: si volta pagina e salta alla ribalta qualcos'altro", osserva don Enzo. La speranza, però, è che - come promesso a caldo - la morte di Pedretti possa portare a nuove regole nel mondo dei social media. "Non si può normare tutto, ma quando il buon senso non basta, si deve farlo. E alle norme si arriva anche attraverso i guai creati in loro assenza. La speranza di tutti è che ora si arrivi a dare qualche regola", conclude il parroco, che nell'omelia funebre ha puntato il dito contro "i leoni da tastiera", che "riversano impunemente il loro odio".

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La figlia

Sui social della figlia di Pedretti un'immagine di uccelli che volano in cielo e una foto insieme alla mamma, corredata da poche intime parole, ricordano che è passato un mese dal 14 gennaio, quando la ristoratrice si è allontanata all'alba dall'appartamento di famiglia sopra alla pizzeria. Qualche ora dopo, nel pomeriggio, il suo corpo senza vita è stato ritrovato sulle rive del Lambro, a poca distanza dall'auto insanguinata della donna.

La gogna mediatica

Gli investigatori da subito non hanno avuto dubbi sul fatto che Pedretti si fosse tolta la vita, forse proprio a causa della gogna mediatica subita. Convinzione questa anche della famiglia e della comunità di Sant'Angelo Lodigiano, che molto scossa dalla morte della ristoratrice, numerosissima è andata a renderle omaggio.

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