LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Frecciarossa deragliato, "addetti preparati"

Lodi, il processo per l’incidente a Livraga nel 2020. Ascoltati ingegneri di Rfi

Lodi, il processo per l’incidente a Livraga nel 2020. Ascoltati ingegneri di Rfi

Lodi, il processo per l’incidente a Livraga nel 2020. Ascoltati ingegneri di Rfi

È proseguito ieri, in tribunale a Lodi, il processo per il deragliamento del Frecciarossa avvenuto il 6 febbraio 2020 all’altezza di Livraga, in cui persero la vita i due macchinisti Giuseppe Ciucciù e Mario Di Cuonzo e altre 31 persone (28 passeggeri e 3 addetti di bordo) rimasero ferite. Cinque, invece, gli imputati alla sbarra con l’accusa di disastro ferroviario colposo e duplice omicidio colposo: un dirigente di Rfi e quattro tra manager, tecnici e operai di Alstom Ferroviaria, la società che aveva fornito a Rete Ferroviaria l’attuatore coi cavi invertiti montato di notte poche ore prima dell’incidente sul deviatoio 5. L’errore era sfuggito ai controlli. Ieri mattina, sono stati ascoltati in tribunale due ingegneri di Rfi, che hanno cercato di chiarire le modalità in cui, di norma, vengono effettuati gli interventi di manutenzione. "Le riparazioni avvengono in assenza di circolazione ferroviaria" ha spiegato il primo testimone, ex responsabile di sicurezza della Rete. Egli ha anche riferito che la direzione tecnica di Rfi già da tempo "avrebbe cercato di introdurre soluzioni alle criticità riscontrate nella comunicazione tra l’organo regolatore della circolazione e gli addetti alla manutenzione (ad esempio con una maggior sensibilizzazione degli operatori stessi). In assenza però di prototipi omologati a livello europeo non si era potuto procedere". Il secondo ingegnere che all’epoca dell’incidente si occupava di formazione del personale operativo, ha chiarito che i due manutentori sui binari di Livraga "erano in pieno possesso dell’abilitazione e avevano patenti diverse che li abilitavano a svolgere diversi ruoli". Si prosegue il 13 maggio. L.R.C.