"Fate ancora una manovra": l'Sos, poi il deragliamento/ GLI AUDIO

Livraga, le comunicazioni dei tecnici alla centrale operativa di Bologna. Così i periti assolvono il personale di Rfi al lavoro prima dello schianto

Il treno deragliato: 2 morti e 31 feriti

Il treno deragliato: 2 morti e 31 feriti

Livraga (Lodi), 20 novembre 2020 - «Il Sistema di segnalamento è stato ingannato dal difetto di fabbricazione insito nell’attuatore, difetto non intercettato all’origine per via di una procedura di collaudo Alstom fallace". Un problema non visibile dalla squadra di operai di Rfi quella notte: il 6 febbraio, tra le 3.29 e le 4.35, poco prima del deragliamento del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno, avevano segnalato alla centrale operativa di Bologna anomalie sul deviatoio 05 a Livraga, nel Lodigiano.

Gli operai quella notte avevano deciso di lasciare il deviatoio chiuso e senza corrente per consentire il transito dei treni, come prevede la prassi. Dalla centrale poi era arrivato il nulla osta alla ripresa della circolazione perché il "sistema non rileva problemi " . Un’anomalia che invece c’era e che il software ERTMS L2 (il sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario e relativo segnalamento a bordo, utilizzato da varie Ferrovie Europee) avrebbe dovuto segnalare. E così non è stato. Con lo scambio, che in realtà era aperto, il primo treno a passare, il Frecciarossa 9595 appunto, aveva imboccato a 300 km all’ora le rotaie aperte. Questa la ricostruzione che emerge dalla perizia depositata dai consulenti nominati dalla Procura di Lodi, gli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico, sul deragliamento del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno, avvenuto alla 5.30 del 6 febbraio (2 morti e 31 feriti).

IL CONFRONTO TRA I TECNICI E LA CENTRALE OPERATIVA DI BOLOGNAAUDIO 1 /  AUDIO 2 / AUDIO 3

Erano le 3.29 del 6 febbraio quando gli operai che stavano lavorando sullo scambio difettoso a Livraga avevano chiamato la centrale di controllo di Bologna per chiedere di provare a "fare ancora una manovra sul cinque (il deviatoio, ndr) " . "È in posizione indefinita, non ho il controllo" era stata la risposta arrivata alle 4.35: in realtà il deviatoio era in posizione "rovesciata " . In quasi cento di pagine di relazione tecnica, i consulenti "scagionano " gli operai di Rfi, e puntano il dito contro lo stabilimento di Firenze di Alstom Ferroviaria, la società che ha prodotto l’attuatore incriminato (con il cablaggio invertito), sottolineando che "il difetto di fabbricazione è stato causato da (almeno) due errori umani commessi dagli operatori Alstom nelle due successive fasi di montaggio dell’elemento sulla catena di assemblaggio e (doppia) verifica dei cablaggi durante il collaudo post-assemblaggio ". Ora bisognerà aspettare la valutazione della Procura di Lodi. Restano per ora indagate 18 persone con ipotesi di reato a vario titolo per disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni.