Lodi, foto etiche in mostra: subito 500 visitatori

Aperta l’undicesima edizione del Festival. Nel cortile della Prefettura gli scatti del lavori dei Medici Senza Frontiere nel Lodigiano

Lo Spazio Ong lodigiane all’interno del Museo Paolo Gorini di via Bassi

Lo Spazio Ong lodigiane all’interno del Museo Paolo Gorini di via Bassi

Lodi, 27 settembre 2020 - Il Lodigiano riparte dopo l’epidemia di Covid-19 con una rassegna che invita alla riflessione e alla volontà di costruire un futuro migliore dopo la tragedia, più aperto, comprensivo, rispettoso e orientato alla socialità, la cui perdita è stato forse l’aspetto più difficile della pandemia. Questo il messaggio proposto dal Prefetto di Lodi Marcello Cardona ieri pomeriggio all’inaugurazione della mostra “Don’t leave me alone“ di Alessio Romenzi, dedicata all’operato di Medici Senza Frontiere nel Lodigiano durante il lockdown e visitabile gratuitamente nel cortile della Prefettura, in corso Umberto, nell’ambito dell’undicesima edizione del Festival della Fotografia Etica. Una scelta, quella di mettere a disposizione della rassegna uno spazio all’interno del Palazzo del Governo, dal significato profondo: "Durante le fasi critiche della pandemia questo è stato un luogo importante dal punto di vista normativo e sociale – ha spiegato Cardona – e vuole essere l’occasione di ringraziare tutti gli operatori sanitari, del cui grande impegno sono stato anche testimone diretto durante il mio ricovero per Coronavirus". Parole di lode anche per il Festival: "Si tratta di una realtà importante".

Un grazie dagli organizzatori Aldo Mendichi, che ha ricordato come quest’anno "il Festival, che coinvolge 400 volontari, sia per tutti, con mostre gratuite che portano il fotogiornalismo in mezzo alla gente" e Alberto Prina, che ha sottolineato "l’innovazione di questa edizione, la prima del nuovo decennio" e ringraziato, oltre alla Prefettura, anche il Comune di Lodi per avere concesso spazi aperti e la Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi per il lancio di una campagna di raccolta fondi a sostegno della rassegna. All’evento erano presenti anche il fotografo Alessio Romenzi, che prima di accompagnare i presenti in una visita guidata ha sottolineato come a colpirlo di più sia stata "l’umanità dei Medici Senza Frontiere, che nonostante la grande mole di lavoro sono sempre stati delicati con i pazienti" e l’antropologa e operatrice dell’associazione Maria Cristina Manca, soffermatasi invece sulla propria esperienza a Lodi, nel corso della quale, ha ricordato, "è stato fondamentale concentrarsi sul quotidiano, sull’aiutare le persone a fare chiarezza su che cosa dovessero stare attenti nei gesti di ogni giorno per evitare il contagio". Una prima giornata del Festival densa di emozioni e che ha già attirato un buon numero di visitatori registrati: tra i 400 e le 500 i biglietti venduti online (modalità di acquisto raccomandata dall’organizzazione, ndr ) ai quali si sono aggiunti anche i visitatori degli spazi gratuiti.