
Si chiamava Karim Hamed Mandi il sedicenne egiziano deceduto nella notte tra giovedì e venerdì all’ospedale San Raffaele di...
Si chiamava Karim Hamed Mandi il sedicenne egiziano deceduto nella notte tra giovedì e venerdì all’ospedale San Raffaele di Milano. Lì, il giovane era stato trasportato con urgenza dall’elisoccorso dopo il suo ritrovamento su una spiaggetta in località Bocchi, a Merlino. Karim si era infatti tuffato nelle acque del canale Vacchelli, a poca distanza dalla confluenza con il fiume Adda, intorno alle 18 di giovedì. Quella che però doveva essere una giornata di festa assieme agli amici, si è trasformata una tragedia, compiutasi proprio sotto lo sguardo inerme degli amici di Karim. Inghiottito dalle acque, in una zona dove da anni vige il divieto di balneazione, il ragazzo non è più riemerso dal fondo, forse a causa di un malore. Allertati dagli amici, anch’essi minorenni, gli operatori dei Vigili del Fuoco del comando lodigiano e i sommozzatori del comando di Milano sono intervenuti tempestivamente. Hanno battuto l’intera zona, metro per metro in cerca del minore. Il giovane è stato ritrovato dai soccorritori alla guida dell’elicottero Drago mezz’ora più tardi, esanime e in condizioni di salute critiche. Non è ancora del tutto chiaro se sia riuscito lui stesso a raggiugere le sponde del canale, se sia stato trasportato dalla corrente o se sia stato un amico ad aiutarlo per uscire dall’acqua.
Il minorenne era solo in Italia, dove viveva da tempo, e risiedeva in una comunità, proprio perché non accompagnato. Purtroppo per lui non c’è stato niente da fare: al suo ritrovamento il giovane respirava ancora, ma a fatica e i soccorritori hanno tentato di rianimarlo con delle manovre salvavita, in attesa dell’arrivo degli operatori del pronto soccorso. Le sue condizioni gravissime hanno infine richiesto l’intervento dell’eliambulanza, con la quale era stato trasportato fino all’ospedale San Raffaele, dove però è deceduto nella notte di Ferragosto. L’ennesima tragedia registrata sulle rive dell’Adda, dove giovani e ragazzi si ritrovano ogni anno per rinfrescarsi dall’afa e dal caldo estivo della provincia, avventandosi in tuffi e bagni nel fiume, anche in zone dove le correnti diventano forti e pericolose.