Fine di AlCubo a Casalpusterlengo: La polemica non si smorza

L'associazione AlCubo, nata nel 2015, ha gestito la Casa delle associazioni di via Galilei per 8 anni, organizzando oltre 100 eventi e coinvolgendo 1000 partecipanti. Dopo il bando deserto, l'amministrazione municipale deciderà la gestione diretta. AlCubo si sente vittima delle condizioni del bando e chiede di ripensarci.



Fine di AlCubo a Casalpusterlengo: La polemica non si smorza
Fine di AlCubo a Casalpusterlengo: La polemica non si smorza

L’esperienza di AlCubo nella gestione della Casa delle associazioni di via Galilei è al capolinea, ma non le polemiche. Dopo il bando per la fruibilità dei prossimi anni deciso dall’amministrazione municipale, andato deserto, e la volontà del Comune di accollarsi la gestione direttamente, ora Al Cubo rompe il silenzio ed interviene nel dibattito. "C’è tanta amarezza per la fine di una esperienza civica che nel 2015 nacque “dal basso”, da cittadini e associazioni con un progetto per rivitalizzare uno spazio pubblico in disuso, la ex biblioteca di via Galilei - spiega la presidente Mira Galazzi (nella foto) - nacque così AlCubo, l’associazione di secondo livello che al suo interno conta nove associazioni, con dozzine di volontari i quali si impegnarono per riqualificare la struttura: dal 2015 al 2023 AlCubo ha poi coinvolto oltre 1000 partecipanti, organizzato oltre 100 eventi e catalizzando risorse provenienti da bandi pubblici e privati".

L’associazione si sente "vittima" delle condizioni stesse del bando che è stato concepito per decretare "volutamente la fine del precedente sistema di gestione". Poi la presidente spiega le mosse degli ultimi mesi. "Con largo anticipo rispetto alla scadenza della convenzione abbiamo esplicitato all’amministrazione comunale la nostra disponibilità a continuare alle medesime condizioni del passato ma i nostri tentativi di dialogo hanno portato ad una prima proroga di tre mesi e una seconda di quattro mesi, accettate solo nella speranza che il bando fosse pubblicato con urgenza, per porre fine a mesi di precarietà". Poi l’appello. "Se l’amministrazione vorrà ripensarci e dopo il fallimentare bando ridiscutere la collaborazione per la gestione degli spazi noi ci saremo - spiega Galazzi -. In caso contrario si prenda atto di come una esperienza gestionale unica di associazionismo civico anziché aiutata sia stata intenzionalmente interrotta". M.B.