
Felice Vanelli nel 2015
Lodi, 24 luglio 2016 - L'arte lodigiana ha perso uno dei suoi maestri. Nella notte tra venerdì e sabato è scomparso Felice Vanelli, scultore, pittore e affreschista, ma anche ceramista e designatore che ha dato la vita a molte delle opere che ammiriamo in diversi paesi del Lodigiano, in particolar modo della Bassa.
Nato a Lodi nel 1936, Vanelli è stato uno tra gli artisti che ha ravvivato, insieme ai vari Maiocchi, Monico e Bonelli, la vita artistica del Lodigiano nel secondo Dopoguerra dopo aver frequentato, a soli 16 anni, la scuola degli 'Artefici' a Brera per imparare sia la tecnica del chiaroscuro sia del nudo, mentre al Castello Sforzesco a Milano apprenderà le teorie e la pratica della scuola dell'affresco.
Tante le opere come detto che abbelliscono luoghi sacri e non. Tra le sculture troviamo 'La fontana con maternità' in bronzo a Graffignana, il monumento ai Caduti 'Armonia di pace' a Castiraga; 'La pietà del soldato', la 'Ragazza con la corda' e 'Il Barbarossa' a Lodi, l'ultima sua grande opera. Sono invece più di 2.500 i metri quadrati di affreschi, i più conosciuti quelli nelle chiese di Mirabello e Camairago, a cui vanno aggiunti più di mille quadri.
Non solo nel Lodigiano però troviamo le meraviglie di Vanelli. Particolarmente conosciute sono infatti le meraviglie ai Santi Pietro e Paolo nella chiesa intitolata al secondo a Ziano, il bassorilievo del complesso artistico in ceramica di San Cataldo in provincia di Caltanisetta o i quattordici cotti policromi per la cattedrale di Lomé in Togo. I funerali dell'artista, la cui camera ardente è nel suo studio di via Pace da Lodi 13, verranno celebrati domani mattina alle 10.30 in Cattedrale a Lodi.