Febbre Dengue, salgono a 8 i casi “autoctoni” a Castiglione d’Adda: come fare il test

Sono 336 i cittadini del piccolo comune in provincia di Lodi che si sono sottoposti a screening. Nessuno dei contagiati ha sviluppato sintomi gravi

La malattia portata dalla zanzara Aedes (al centro) può provocare rush e dolore intenso alla testa e dietro agli occhi

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Sono otto i casi di febbre Dengue registrati nel piccolo comune di Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi. Sui circa 4.500 abitanti, 336 si sono sottoposti allo screening per la ricerca di anticorpi del virus trasmesso dalla zanzara Aedes (zanzara tigre), presso la Casa di comunità di Codogno. Questi casi sono “autoctoni”, cioè non associati a un viaggiatore tornato da un Paese in cui la Dengue è endemica. Nessuna delle otto persone ha sviluppato sintomi gravi della malattia.

La Dengue, spiega il Ministero della Salute, è una malattia causata da quattro virus molto simili trasmessi agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non esiste quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus.

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Come fare il test

Il test si potrà fare anche domani, sabato 2 settembre, dalle 9 alle 13 e, poi, la settimana prossima da lunedì 4 a venerdì 8 settembre, dalle ore 8 alle 10. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Agenzia per la tutela della salute (Ats).

I cittadini di Castiglione d’Adda che vogliono partecipare allo screening ma  non possono raggiungere Codogno per impedimenti fisici possono contattare telefonicamente il Punto unico di accesso (Pua) della Casa di Comunità al numero 0377/465352 e prenotare il prelievo a domicilio.

Cosa fare per limitare la diffusione del virus

Si ricorda che, per limitare la diffusione delle zanzare, è utile adottare le seguenti precauzioni: coprire con coperchi ermetici, teli di plastica o zanzariere ben tese, tutti i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana da irrigazione (cisterne, secchi, annaffiatoi, bidoni e bacinelle), tenere puliti tombini e pozzetti applicandovi zanzariere per evitare che vi vengano deposte uova, trattandoli ogni 15 giorni con prodotti larvicidi, verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite, nei cimiteri introdurre larvicida nei vasi di fiori freschi o sostituirli con fiori secchi o di plastica, non far ristagnare acqua nei sottovasi (eliminarli, se possibile), cambiare quotidianamente l’acqua e lavare con cura gli abbeveratoi degli animali.