L’ex sindaco Uggetti: non ho commesso reati

Dichiarazioni spontanee nel processo d’appello. "Per le piscine io volevo un affidamento diretto, la funzionaria mi spinse al bando"

L'ex sindaco Uggetti

L'ex sindaco Uggetti

Lodi, 9 aprile «Sono fermamente convinto di non aver commesso nessun reato. Ho agito solo ed esclusivamente nell’interesse pubblico". A ripeterlo con fermezza, ieri, davanti alla corte d’Appello a Milano è stato Simone Uggetti,l’ex sindaco di Lodi, nel processo di secondo grado che lo vede imputato per turbativa d’asta per aver favorito nel bando per la gestione delle piscine estive Belgiardino e di via Ferrabini la società privata Sporting Lodi. L’ex primo cittadino, condannato il 29 novembre 2018 in primo grado a 10 mesi di reclusione e 300 euro di multa dal tribunale di Lodi, come aveva fatto in primo grado, ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee davanti al giudice. Nel mirino di Uggetti è finita Caterina Uggè, la funzionaria comunale dell’ufficio Sport che l’aveva denunciato alla Guardia di finanza di Lodi, dicendo di aver subito pressioni dal suo sindaco per modificare il bando, dando il via alle indagini della Procura e all’arresto avvenuto il 3 maggio del 2016 insieme a quello dell’avvocato Cristiano Marini (condannato a 8 mesi in primo grado), consigliere di Sporting Lodi accusato di aver aiutato l’ex sindaco a modificare la gara pubblica.

«Era stata la Uggè ad avermi interpellato per questo bando – ha dichiarato in aula Uggetti –. La mia idea era di un affidamento diretto per la gestione delle piscine estive. Lei invece mi aveva spinto verso la gara. Il mio unico interesse era che ci fosse un gestore per gli impianti. Mio malgrado ho coinvolto Cristiano Marini, avvocato che si era prestato con spirito civico. Mai nel lungo dibattimento e nelle indagini alcuni degli imputati ha cercato di scaricare su altri colpe e o responsabilità". La sentenza d’appello è attesa il 25 maggio. Il 12 marzo scorso il procuratore generale di Milano Massimo Gaballo, che rappresenta l’accusa nel processo di secondo grado, aveva chiesto la conferma delle condanne per tutti gli imputati, sottolineando che Uggetti avrebbe modificato il bando per favorire "soggetti politicamente graditi alla sua area politica" per ottenere "vantaggi per sé in termini di consenso politico elettorale e per la società aggiudicataria". La gara era stata vinta appunto dalla Sporting Lodi con un rialzo di 2.500 euro rispetto alla base d’asta di 5mila euro. I difensori degli imputati, invece, hanno invece chiesto l’assoluzione. In aula ieri sono intervenuti anche gli avvocati dell’imprenditore Luigi Pasquini (all’epoca presidente della società Wasken Boys) e del dirigente comunale Giuseppe Demuro, entrambi condannati a sei mesi.