Lodi, estetisti esasperati dal tira e molla delle chiusure: "Basta serrate"

La categoria chiede di poter lavorare con qualsiasi zona Covid e intanto molti chiudono

Sabrina Traversa estetista di Fombio

Sabrina Traversa estetista di Fombio

Fombio (Lodi), 23 gennaio 2021- Estetisti in ginocchio per le ripetute chiusure sperano arrivi la fine dell’incubo. Che sia zona arancione o rossa, l’obiettivo è non chiudere mai più. Complice il rispetto delle regole. Sabrina Traversa, di 46 anni, vive a Codogno e da 9 anni ha avviato, con sacrifici, un centro estetico a Fombio. Il negozio si chiama La dea via Duca D’Aosta e come tanti altri della categoria, per il Covid ha più volte subito la chiusura forzata.

LA CONFUSIONE

Parrucchieri aperti ed estetisti chiusi in zona rossa. Per Traversa “la questione è incomprensibile. Ci chiudono quando in realtà, in un centro estetico come il mio, ad esempio, non possono entrare due persone già per logica, dato che sono da sola. La sterilizzazione è poi altissima da secoli. Noi abbiamo a che fare con Aids, epatite etc. non solo col Covid. E questo differenza delle parrucchiere – spiega ancora Io infatti non ho riscontrato aumento dei costi, sterilizzavo già, usavo già il monouso. Le uniche cose in più che faccio sono la misurazione della febbre e richiedere la sterilizzazione delle mani fuori dal negozio. Invece il parrucchiere mette la tinta e lava la testa di un altro o fa una piega a un terzo, accoglie quindi più persone” osserva dubbiosa. “Per fortuna gli acconciatori onesti hanno comunque smesso di garantire servizi estetici e li ringrazio”.

IL PROBLEMA ECONOMICO

“Ci sono estetiste che hanno bisogno di aprire, altre che hanno fatto prestiti per anticipare la cassa integrazione a dipendenti che, dopo tanti anni di collaborazione, sono diventati la loro seconda famiglia. Qualcuno è costretto a subire il lavoro nero. – chiarisce l’estetista di Fombio - Il mio centro estetico fino all’anno scorso è sempre andato bene. Io lavoro da sola e per fortuna non ho dipendenti da dover gestire. Nel 2020, per la pandemia, ho chiuso il 21 febbraio, prima zona rossa e riaperto il 18 maggio, poi ho chiuso ancora a novembre. Invece a dicembre ho dovuto chiudere tutti i prefestivi e i festivi. Si tratta quindi di diversi giorni, quasi metà mese” si sfoga.

INTANTO IL LAVORO ABUSIVO DILAGA

“Occorrerebbe combattere l’abusivismo – incalza la professionista - Fenomeno che ora è sempre più sfrontato, a discapito di chi invece paga le tasse. Perché non vengono svolti servizi solo da parte di chi è appena uscito dalla scuola e deve imparare, coinvolgendo le amiche. Cosa comprensibile e che accetto. Ma chiunque apre indisturbato pagine social, promuovendosi e fa soldi a domicilio”.

MOLTI ESTETISTI HANNO DOVUTO CHIUDERE

“Sui mercatini dell’usato trovi attrezzi e strumenti in abbondanza, segno che i colleghi hanno dovuto abbandonare i propri sogni. Che sono in grande difficoltà. Sacrifici di una vita gettati in un anno terribile” sottolinea ancora l’estetista di Fombio.

IMPOSSIBILE PROGRAMMARE

“I costi fissi restano – ricorda Traversa - Io l’affitto per correttezza l’ho sempre pagato, i fornitori e il condominio anche. Ho scritto a qualche politico per chiedere spiegazioni ma soltanto uno mi ha risposto. E per assurdo ho sentito parlare, invece, dell’apertura della tolettatura dei cani, definita necessaria” rimarca. L’imprenditrice poi conclude:”Noi, tra l’altro, lavoriamo offrendo servizi a pacchetti, iniziando un percorso con i clienti che invece, a causa del Covid, si era bruscamente interrotto. Ho cercato di restituire i soldi a chi aveva già pagato ma non sono stati accettati. Segno che qualcuno ci vuole bene anche se lo Stato sembra essersi dimenticato di noi” conclude.