Eredità dell’anziana “pilotata“: udienza fissata il 7 giugno

Santo Stefano, in sede civile si cerca un’intesa dopo la richiesta di risarcimento dei familiari

All’orizzonte potrebbe aprirsi uno spiraglio nel braccio di ferro giudiziario in sede civile in seguito alla bufera che aveva investito il paese nel giugno del 2020 quando fu arrestato l’allora vicesindaco Massimiliano Lodigiani, reo secondo l’accusa di falsità in testamento olografo, circonvenzione d’incapace e truffa per aver “pilotato“ l’eredità di una anziana convincendola a donare i suoi averi al Comune. La “partita“ infatti è in sede civile (Lodigiani è stato condannato a poco più di tre anni in sede penale, ricorrendo poi in Appello) e il prossimo 7 giugno il giudice ha convocato le parti, il Comune e gli eredi dell’anziana che vogliono indietro i soldi del lascito. L’obiettivo del tribunale è capire se si possa trovare un’intesa e chiudere la vertenza in atto: l’eredità consisteva in 700 mila euro tra immobili e terreni e 300 mila euro in contanti, risorse in parte già spese per rifare le strade. Oltre ai beni da restituire, occorre capire a quale cifra si possa arrivare per un accordo sulla parte del denaro liquido: ad oggi il “tesoretto“ a disposizione del Comune ammonta a poco più di 100 mila euro del fondo di soccombenza e i circa 220 mila euro ad oggi “congelati“. L’intesa tra le parti potrebbe avvenire tra le 550 e i 600 mila euro, ma nulla è stato ancora deciso. Si vedrà, strada facendo, se sia possibile chiudere definitivamente questa tormentata vicenda. M.B.