CARLO D'ELIA
Cronaca

Edilizia popolare, la gestione al Comune di Lodi

Le graduatorie delle case comunali e di quelle Aler sotto un'unica regia. Ed entro l'anno nascerà l'Agenzia per il Lodigiano dell'abitare

Raffaele Gnocchi, Stefano Buzzi e il dirigente Giuseppe Demuro

Lodi, 20 giugno 2019 - La cabina di regia per la gestione di tutta l'edilizia popolare passa al Comune di Lodi. E' stato ufficializzato mercoledì il passaggio della nuova legge regionale 16 che regola gli accessi e le graduatorie per gli utenti che richiederanno case popolari Aler o comunali. Da ora tutte le domande per l'accesso al servizio dovranno essere fatte solo online e la graduatoria sarà unica per entrambe le tipologie di alloggio. Entro l'anno invece nascerà l'Agenzia per il Lodigiano dell'abitare. Il nuovo organismo si occuperà di tutte le politiche abitative e di coordinare l'attività di tutti i Comuni del territorio e prenderà il posto dell'Ufficio casa che al momento è in funzione. La sede resterà negli uffici di Palazzo Broletto e a gestirli sarà l'assessore alla Casa Stefano Buzzi.

I numeri dell'emergenza abitativa in città parlano di un bisogno in crescita: gli accessi allo sportello dell’Ufficio casa erano 150 nel 2017, sono cresciuti del 25 per cento lo scorso anno, e nel 2019 si stima una chiusura intorno ai 250. Nel frattempo anche l’ufficio è cresciuto e si è strutturato in previsione della Legge 16, che considera l’ambito territoriale del piano di zona quale riferimento per la programmazione dei servizi abitativi.

"Il Comune di Lodi sarà il capofila con un ruolo di coordinamento - spiega l'assessore alla Casa Stefano Buzzi -. Siamo contenti perché con la nuova modalità il Comune di Lodi potrà gestire direttamente tutto il servizio. Ci sarà un bando unico che riguarderà case popolari e Aler". Entro il 15 luglio poi gli addetti dell'Ufficio casa di Lodi presenteranno il rinnovo del servizio del Contratto concordato. Si tratta di un pre-ammortizzatore sociale che permette al privato di affittare un appartamento a prezzo calmierato rispetto al mercato (risparmio di circa il 20%) per le famiglie in difficoltà. In cambio però il Comune concede al proprietario di casa uno sconto sull'Imu di circa il 40%. "E' un servizio che a Lodi è già operativo dal 2004 e che ora viene rinnovato - sottolinea Raffaele Gnocchi dell'Ufficio casa di Lodi -. Sotto questo aspetto a Lodi siamo molto preparati e la Regione sotto alcuni aspetti ha preso anche spunto da noi".