Due bocche restano cucite. E due parlano

Quattro persone sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta della Gdf su ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione. Altri 12 indagati sono in stato di libertà. Le accuse riguardano peculato, abuso d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti.

Due bocche restano cucite. E due parlano

Due bocche restano cucite. E due parlano

Due indagati non hanno risposto al gip, gli altri due sì. Si sono svolti ieri gli interrogatori di garanzia dei quattro arrestati nell’ambito dell’inchiesta Clean della Gdf relativa a ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione. Il presidente di Asm Manuel Elleboro si è avvalso della facoltà di non rispondere; il dg Giuseppe Maria Chirico (nella foto) invece ha scelto di fornire la propria versione dei fatti; l’ingegner Gianluca Di Bartolo, amministratore di una società di San Genesio, ha risposto; Nausica Donato, direttrice dell’Ufficio tecnico del Comune di San Genesio, ha fatto scena muta. Sono tutti ai domiciliari: altri 12 indagati sono invece in stato di libertà, tra i quali il sindaco di San Genesio Enrico Tessera e la consigliera di Asm Elisabetta Fedegari.

Le accuse a vario titolo riguardano la turbata libertà degli incanti, il peculato, l’abuso d’ufficio e la frode nelle pubbliche forniture. Elleboro è assistito dagli avvocati Marco Casali e Roberto Scheda, che si sono riservati di depositare una memoria difensiva; mentre Nausica Donato, assistita dall’avvocato Alessandra Stefàno, ha direttamente depositato note difensive scritte, dichiarandosi estranea alle ipotesi di reato.

L’indagine è culminata lunedì con gli arresti dei quattro indagati e la notifica dell’informazione di garanzia agli altri coinvolti. Sono state eseguite circa quaranta perquisizioni e acquisizioni di documenti. Tra le accuse figura quella secondo cui alcuni indagati avrebbero indebitamente percepito denaro pubblico con finalità private. Gli inquirenti avrebbero inoltre individuato irregolarità nell’assegnazione di alcuni appalti, usando anche fondi provenienti dal Pnrr.

Nicoletta Pisanu