I due alberi di Natale interamenti fatti a mano, uno di oltre 7 metri che sarà posizionato in corso Umberto e l’altro di 2 collocato nell’atrio dell’ospedale di Codogno simboleggiano la voglia di reagire alla pandemia. L’iniziativa “Un filo che unisce“ per realizzare alberi di Natale con mattonelle fatte a maglia è nata nel 2018 in giro per l’Italia. Quest’anno arriva a Lodi e Codogno, primo epicentro del contagio, grazie all’impegno di 36 donne e delle associazioni Cuore di maglia, Amici di Serena e Talenti delle donne.
"Vogliamo allestire i due alberi di lana venerdì, quando dovrebbe finire il lockdown – spiega Cristina Cristini, una delle volontarie – Ciascuna di noi ha realizzato 50 quadrati all’uncinetto per un totale di 1.800 mattonelle. La nostra iniziativa è stata sostenuta dai donatori di midollo di Admo Lodi con la campagna “Mattonelle per la vita“: grazie alle offerte raccolte è stato possibile comprare 12 chili di lana e affittare la base dell’albero alla cascina Comella, che ci ha anche ospitate, dove in una decina abbiamo anche cucito insieme le parti. Sulla sommità dell’albero di corso Umberto verranno posizionate luci a led che dall’alto lo illumineranno al meglio, evidenziandone i colori; l’allacciamento elettrico sarà fornito dal Comune. Inoltre la struttura sarà circondata da transenne decorate da palline natalizie con le manine colorate dei bambini del nido Bimbolandia, dell’Albarola. Questa iniziativa ci ha aiutate tantissimo già durante il primo lockdown: ci siamo sentite unite e utili. Abbiamo già intenzione di fare altre cose insieme".
L.D.B.