PAOLA ARENSI
Cronaca

Di ruolo dopo il concorso contestato. Docenti ancora col fiato sospeso

Assunzione invalidata dal Consiglio di Stato, il Governo poi si era impegnato a risolvere la situazione

Di ruolo dopo il concorso contestato. Docenti ancora col fiato sospeso

Di ruolo dopo il concorso contestato. Docenti ancora col fiato sospeso

"Siamo quasi al termine dell’anno scolastico e del periodo di prova, ma non sappiamo ancora se saremo assunti a tempo indeterminato e a settembre potremo tornare in classe". Maria Giovanna Negri di Maleo, 30 anni, di ruolo, da settembre, alla scuola primaria di Castelgerundo, insieme a un’altra docente lodigiana e ad altri 148 colleghi di tutta Italia, sta vivendo una storia paradossale. Questi insegnanti sono infatti a rischio licenziamento pur avendo vinto il regolare concorso e tutto a causa del Covid. La loro “colpa” è aver superato il concorso “bis”, perché al primo turno, a dicembre 2021, avevano il Covid. Vicenda finita con l’invalidamento dell’assunzione di ruolo da parte del Consiglio di Stato. Dopo mesi di lotta del comitato che si è appositamente costituito per difendere questi lavoratori, c’era stato uno spiraglio, ora però disatteso: "L’8 febbraio il ministro Giuseppe Valditara dichiarava l’impegno a risolvere l’incresciosa situazione – spiegano gli interessati –. Tutti hanno confermato la scelta del Ministro, in primis l ’Ufficio di Gabinetto del Ministero che, il 6 marzo, a Roma, ha ricevuto le rappresentanti del Comitato, assicurando loro che, entro primavera avrebbero redatto la norma. Poi il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Paola Frassinetti, il 21 marzo, in risposta al Question Time dell’onorevole Elisabetta Piccolotti, prima a sollevare il caso, aveva riconfermato "l’intendimento del Governo di intervenire nel primo provvedimento utile".

Questo anche grazie ad un emendamento presentato, in sede di conversione in legge del decreto legge Pnrr4, che avrebbe mirato a sanare la posizione dei soggetti in servizio, "confermandoli in ruolo". La situazione però è rimasta identica. I docenti hanno atteso il "primo provvedimento legislativo utile", che sarebbe stato il Decreto Coesione, "ma, anche qui, nessuna traccia di noi: il 30 aprile, infatti, il Consiglio dei Ministri si è riunito, presentando il “Decreto Coesione“ – spiega Negri –. Ma non c’è alcun riferimento alla promessa risoluzione della nostra posizione. Ad oggi, quindi, alla fine dell’anno di prova, in realtà niente è stato fatto, e i docenti coinvolti non sanno se a settembre 2024 rivedranno i propri studenti.La norma atta a preservare la condizione di questi insegnanti, vincitori di regolari prove concorsuali, semplicemente non c’è" affonda.