Demenza, un luogo amico dei malati. L’idea della Fondazione Opere Pie

Il progetto "Un luogo amico della demenza" a Codogno mira a fornire assistenza totale alle persone affette da demenza, combinando supporto sociale, psicologico, relazionale e sanitario. Finanziato dalla Fondazione Comunitaria di Lodi, il progetto prevede interventi domiciliari, sportelli psicologici, incontri formativi e un sistema di monitoraggio per migliorare la gestione della malattia.

Demenza, un luogo amico dei malati. L’idea della Fondazione Opere Pie

Da sinistra, Giovanni Grecchi, Stefano Boggi, il dottor Giampaolo Ambrosini, Cristina Baroni e Giuseppe Mori

Assistere in maniera totale le persone affette da demenza senile, perché è con l’insieme di assistenza sociale, psicologica, relazionale e sanitaria che si riesce ad arginare efficacemente la malattia. Questa è l’idea alla base del progetto “Un luogo amico della demenza“, promosso dalla Fondazione Opere Pie di Codogno, finanziato anche grazie al bando della Fondazione Comunitaria di Lodi, importante passo avanti annunciato ieri alla sede di quest’ultima associazione alla presenza anche del dottor Giampaolo Ambrosini, del vicepresidente e del segretario generale di Fondazione Comunitaria ossia Giuseppe Mori e Cristina Baroni.

Il progetto delle Opere Pie si articola in 4 punti: intervenire in via sperimentale al domicilio del malato, mediante valutazioni e consulenze mediche e psicologiche per fornire suggerimenti e consigli ai famigliari per la gestione del paziente nei primi stadi della malattia; attivare uno sportello psicologico e di orientamento ai servizi sociosanitari per caregiver dei pazienti con demenza e per ricomporre situazioni di difficoltà nei rapporti in famiglia; organizzare incontri informativi e formativi ed un convegno per diffondere conoscenza e consapevolezza sulla gestione delle demenze, occasioni queste per agevolare la creazione di gruppo di mutuo aiuto tra i famigliari degli anziani affetti da patologie neurodegenerative; implementare un sistema automatico per il monitoraggio degli ospiti del nucleo Alzheimer, dei braccialetti elettronici, che dotati di sensori danno informazioni per il personale di assistenza. Stefano Boggi, direttore sociosanitario, e Giovanni Grecchi, direttore della fondazione Opere Pie, hanno spiegato come "con un programma ad hoc è partita la macchina organizzativa del progetto, con un costo totale di 16.930 euro, dei quali 8.195 finanziati dalla fondazione, il resto tramite donazioni ottenute nella raccolta fondi fatta sul territorio. Si punta a promuovere una cultura di cura dell’anziano diffusa in tutte le fasi dell’invecchiamento, inserendo la persona in un circuito che ha la cura più adatta a seconda del momento".L.P.