Dalle lodi al fango social: un dramma consumato in tre giorni

La notorietà improvvisa e poi la tragica scomparsa della ristoratrice di Sant’Angelo Giovanna Pedretti, di 59 anni. Tutto è iniziato...

Dalle lodi al fango social: un dramma consumato in tre giorni

Dalle lodi al fango social: un dramma consumato in tre giorni

La notorietà improvvisa e poi la tragica scomparsa della ristoratrice di Sant’Angelo Giovanna Pedretti, di 59 anni. Tutto è iniziato l’11 gennaio. Prima l’ammirazione del pubblico, rimbalzata su tutte le testate nazionali, per la risposta data, dalla donna, a una recensione omofoba e abilista scritta, da un ignoto, al locale e ripubblicata in quella data sotto le pagine Facebook e Google della pizzeria “Le Vignole“. Locale che la 59enne e il marito Nello D’Avino gestivano insieme in via XX Settembre a Sant’Angelo. Poi i dubbi sollevati, sempre tramite social, sulla sua risposta e la recensione del presunto cliente “S“, che si lamentava di aver dovuto mangiare di fianco a omosessuali e a un disabile e sarebbe stato invitato dalla ristoratrice, nota benefattrice nei confronti di disabili e fragili, a non tornare più. La donna, ormai sopraffatta dalle insinuazioni nei suoi confronti, tre giorni dopo è quindi uscita di casa molto presto.

Quando i familiari hanno dato l’allarme, la cuoca è stata trovata senza vita, vicino al ponte di Maiano, frazione di Sant’Angelo, nel fiume Lambro. Presentava tagli superficiali a polsi, braccia, gambe e collo. L’autopsia eseguita a Pavia ha poi accertato che la morte è avvenuta per annegamento. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Lodi, hanno da sempre sostenuto l’ipotesi del gesto disperato. Gli investigatori hanno aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. A dirigere le operazioni è il Procuratore capo di Lodi Maurizio Romanelli. Gli inquirenti attendono anche i chiarimenti dal colosso americano Google, a cui hanno chiesto informazioni in merito, all’autore della recensione. L’autore del post omofobo rischia di rispondere per l’articolo 504 bis del Codice penale, ossia propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale. Giovanna stessa era stata sentita in caserma, come persona informata sui fatti e potenziale vittima. P.A.