MARIO BORRA
Cronaca

Dal buio del Covid alla rinascita: a Lodi c’è la nuova Terapia intensiva

Lodi, reparto ristrutturato e ammodernato. I posti letto complessivi passano da tredici a ventidue. Il direttore generale degli ospedali: il prossimo obiettivo è migliorare anche la Chirurgia.

Dal buio del Covid alla rinascita. Ecco la nuova Terapia intensiva

Dal buio del Covid alla rinascita. Ecco la nuova Terapia intensiva

Lodi – Taglio del nastro ieri mattina per la nuova Terapia intensiva e subintensiva al settimo piano dell’ospedale Maggiore di Lodi. La cerimonia di “apertura“ ufficiale è avvenuta alla presenza di tutte le principali autorità provinciali, segno dell’importanza del servizio rinnovato tenuto conto che, come ha ricordato il direttore generale dell’Asst di Lodi, Guido Grignaffini "il nosocomio di Lodi è un punto di riferimento per il territorio ma è anche attrattivo per molte specialità anche da fuori provincia". Il vescovo di Lodi, Monsignor Maurizio Malvestiti ha aperto il breve momento di presentazione dei nuovi spazi con la benedizione ("la cura si compie insieme per l’aspirazione ultima di custodire la vita", ha detto il presule) mentre il manager sanitario, dopo i ringraziamenti ("lavori consegnati nei tempi corretti ed effettuati a regola d’arte"), ha riassunto in un breve intervento l’importanza della nuova Terapia intensiva il cui "ampliamento dell’offerta è stato necessario avendo avuto l’esperienza del Covid ma non solo visto che, recentemente, abbiamo avuto un picco di casi con patologie respiratorie risultati molto impegnativi e che avevano bisogno di questi letti".

Questo servizio rinnovato è altrettanto importante e necessario perchè, a detta di Grignaffini, "abbiamo bisogno di crescere anche con la Chirurgia mentre anche la Cardiologia è in costante aumento di prestazioni". In totale, l’investimento è stato di tre milioni e 300 mila euro: ha previsto la riconversione del vecchio blocco operatorio mentre si sono realizzate anche due nuove sale operatorie. Ora i posti letto sono in totale ventidue: nove di Terapia intensiva e 13 di subintensiva (divisa tra le diverse articolazioni di natura cardiologica, respiratoria, neurologica e chirurgica) mentre prima della riqualificazione erano "solo" tredici in totale.

Per il direttore generale quindi l’obiettivo è sempre quello di mirare a migliorare sempre di più l’ospedale sotto il profilo strutturale, tenuto conto anche che il nosocomio comincia ad essere vecchio, "e soprattutto di puntare all’ammodernamento tecnologico perchè solo così il personale riuscirà a dare il meglio di sè stesso". Per l’Asst, quello di ieri è il primo intervento che si completa mentre altri stanno per essere ultimati come la camera mortuaria, la centrale di sterilizzazione ed altri reparti strategici. Infine, la recente delibera regionale che ha stanziato ulteriori fondi per la sanità lodigiana permetterà di investire ancora nella manutenzione e nel rinnovo del parco tecnologico.