
Maria Grazia Dotti, 51 anni, titolare a Codogno della Antea Servizi,
Codogno, 19 febbraio 2016 - "Anche io ho attraversato momenti di difficoltà, ma non ho mai licenziato. Ho tenuto duro, ho rinunciato al mio stipendio, ho chiesto collaborazione ai miei dipendenti e sono stata premiata». Se l’imprenditoria femminile, durante la crisi, nel Lodigiano ha retto un po’ meglio, è grazie anche a persone come Maria Grazia Dotti, 51 anni, titolare a Codogno della Antea Servizi, nonché vice presidente di Confartigianato imprese Provincia di Lodi e presidente del Gruppo donne impresa. Una tosta, che 18 anni fa ha lasciato il posto da dipendente amministrativa in un’impresa di pulizie per aprirne una propria. Oggi Antea, che si occupa di pulizie sia nel privato sia nel pubblico, tra il Lodigiano e il Piacentino, conta 22 dipendenti, donne e uomini, tutti over 30, "perché hanno la testa sulle spalle". Di questi, sei sono full-time, il resto part-time. Dotti è tra gli imprenditori del Lodigiano che hanno fatto sì che le prospettive occupazionali del territorio fossero più rosee rispetto a quelle dello scorso trimestre. Contribuendo, comunque, nel suo piccolo, a fare in modo che anche sul finire del 2015 i contratti a tempo indeterminato aumentassero.
"A fine anno ho consolidato quattro rapporti di lavoro – spiega l’imprenditrice – da tempo determinato a indeterminato, sfruttando l’onda della riforma del lavoro voluta da Renzi, contratti a tutele crescenti e sgravi del cento per cento. Mi sono detta 'approfittiamone'. Spero di aver fatto bene". Ma, c’è un 'ma'. Da quest’anno, infatti, il bonus dei contributi dovuti all’Inps scende dal cento al 40 per cento. "Mi chiedo perché. Per caso la crisi è finita? Non mi sembra. Capisco che il Governo voglia vedere aumentare la quota di contratti a tempo indeterminato, ma secondo me la cosa più importante sarebbe creare lavoro, di qualunque tipo. E invece, blindano il numero dei rapporti a termine. Non vengono incontro alle piccole e medie imprese, che poi sono la stragrande maggioranza del Paese. Se un’impresa sta bene, fa stare bene". Le richieste sono tante: non solo tornare ad avere un bonus del cento per cento sulle nuove assunzioni, "ma anche sgravi contributivi per i part-time. Li chiediamo da anni. A oggi due part-time costano più di un full-time. Se invece li si rendesse più convenienti, si potrebbe incentivare il lavoro delle donne".Ciononostante, la sua piccola ‘famiglia’ crescerà anche quest’anno: "Ho in programma un’altra assunzione a marzo, anche perché dobbiamo sempre pensare di crescere e ampliarci. Di carattere vedo il bicchiere sempre mezzo pieno, altrimenti non avrei potuto fare l’imprenditrice". La ricerca di personale non passa più dall’elenco delle liste di collocamento, ma dalle agenzie interinali. "Sa quante volte mi sono sentita rispondere 'Aspetti che mi finisca la mobilità'? Troppe. Gli ammortizzatori sociali sono giusti ma vanno gestiti meglio". Quanto alla crisi, "forse il peggio è passato ma di certo questo non è il meglio".