Crisi Condevo. Rifiutata la buonuscita

I lavoratori della Condevo Spa respingono l'offerta di buonuscita, chiedendo un accordo dignitoso prima dei licenziamenti. La situazione è tesa.

Crisi Condevo. Rifiutata la buonuscita

Crisi Condevo. Rifiutata la buonuscita

Il tempo per le trattative sta per finire per i 34 lavoratori a rischio licenziamento della Condevo Spa (azienda produttrice di componentistica per caldaie con 2 stabilimenti a Marudo e uno a Vidardo). Ieri, riuniti in un’assemblea molto partecipata, i dipendenti hanno respinto la nuova proposta della ditta di una “buonuscita” di 32.500 euro lordi, netti circa 25.000 euro quindi. "Per persone che hanno lavorato lì tra i 20 ed i 30 anni, sarebbero meno di mille euro di riconoscimento professionale – ha spiegato Massimiliano Preti, sindacalista Fiom-Cgil –. Martedì mattina torniamo in Regione portando il mandato dei lavoratori, puntando ad un accordo che sia degno di questo nome. Ci deve essere un vero impegno sociale da parte dell’azienda, soprattutto visto che stiamo parlando di una riduzione così importante di personale per un’attività che non è in crisi, anzi che fa utili. Martedì mattina ci sarà l’ultimo tavolo utile in Regione, è l’ultima possibilità perché poi, dal giorno dopo, scatterebbero i licenziamenti. In quel caso bisogna valutare il da farsi, il clima già ora è molto teso". I sindacati Fiom-Cgil e Fim-Cisl e la dirigenza della Condevo Spa avevano cercato un’intesa, facendo vari incontri, dal 19 febbraio, nella sede di Assolombarda: i primi hanno cercato di convincere la dirigenza a optare per il contratto di solidarietà. Ma il tavolo era saltato l’8 marzo, quando la dirigenza aveva portato avanti il suo netto “no” a quella proposta. La vicenda è stata così portata in Regione Lombardia. L’azienda sostiene che i licenziamenti siano necessari a causa della crisi del settore dovuta ai nuovi regolamenti UE, che vietano produzione e vendita di caldaie a gas nei territori dell’Unione dal 2029. Così vuole investire nello stabilimento in Macedonia, dove non si applica il regolamento. Luca Pacchiarini