Nel Lodigiano 164 pazienti Covid: occupata la metà dei posti letto

"Se dovesse arrivare un picco potremmo aprirne altri venti e quattro in Terapia intensiva", spiega il dg Salvatore Gioia

Il direttore generale Salvatore Gioia

Il direttore generale Salvatore Gioia

Lodi, 21 novembre 2020 - «I pazienti Covid ricoverati nelle strutture ospedaliere lodigiane sono 164 e occupano circa la metà dei 320 posti letto totali per acuti. In terapia intensiva i pazienti sono 9 (uno a Codogno, altri otto a Lodi), quelli non Covid otto, su 17 posti totali". I dati, relativi alla giornata di ieri, forniti dal dg dell’Asst di Lodi, Salvatore Gioia, danno un quadro preciso della gestione della pandemia.

Dopo il picco in pronto soccorso di domenica scorsa, che ha comportato la “chiusura“ temporanea di qualche ora degli accessi, l’Asst ha aumentato i posti letto Covid ed è pronta a nuovi ampliamenti: "Ogni azienda ha un proprio piano modulare scalabile a seconda delle necessità – spiega Gioia –. I ricoverati per Covid sono 106 a Lodi, 38 a Codogno, 20 a Sant’Angelo. In totale questa settimana abbiamo aggiunto 51 posti letto Covid, di cui 13 a Lodi (da 78 a 91), 8 a Codogno (da 32 a 40) e 30 a Sant’Angelo, diventando 161. A questi si aggiungono i 39 letti per subacuti già esistenti a Sant’Angelo dedicati a contagiati in via di guarigione. Questo su un totale di 320 posti letto per acuti negli ospedali a cui si aggiungono 70 letti di reparti incomprimibili come maternità, pediatria, psichiatria. Oggi (ieri, ndr ) la situazione in pronto soccorso era abbastanza tranquilla: c’erano 8 pazienti positivi al Covid (di cui 2 a Codogno) e 37 non Covid (di cui 10 a Codogno). Ma, se si dovesse raggiungere un altro picco nel Lodigiano oppure dovessimo ricevere altri pazienti lombardi possiamo aprire ancora 20 posti letto Covid a Codogno e 4 di Terapia intensiva".

Intanto i tamponi rapidi per le scuole effettuati al drive through attivato il 7 novembre al Parco Tecnologico sono stati 1.827 in due settimane, di cui 217 positivi: "Il beneficio di una risposta rapida e affidabile consente di intercettare anche i contatti stretti e, alle scuole, di gestire le misure di prevezione. Inoltre è migliorata la sicurezza perché queste persone non si intersecano con i percorsi ospedalieri".