CARLO D’ELIA
Cronaca

Covid, la denuncia: "Mia mamma dimessa a 81 anni. Ed era positiva"

Zelo, la figlia si è già rivolta a un legale: l’ospedale non mi ha neppure detto che le avevano fatto il tampone

Migration

di Carlo D’Elia

"Hanno dimesso mia madre dall’ospedale senza aspettare l’esito del tampone: così abbiamo scoperto, per caso, solo una volta arrivati a casa che era positiva". A raccontare la vicenda è una 50enne di Zelo Buon Persico che per due settimane, dal 18 novembre al 4 dicembre scorso, è stata costretta a chiedere il ricovero di sua madre 81enne e con altre patologie. L’anziana, diabetica e cardiopatica, la mattina del 18 novembre non riusciva a muovere la gamba: subito l’intervento del 118 con l’arrivo dell’ambulanza che ha portato direttamente la signora, ricoverata d’urgenza nel reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale di Lodi per un’ischemia. L’intervento si sarebbe dovuto tenere il 4 dicembre, ma il focolaio scoppiato tra i reparti Covid free degli ospedali lodigiani, ha costretto i responsabili del reparto a dimettere la 81enne, continuando con una terapia a domicilio in attesa di effettuare nelle prossime settimane l’operazione. "E’ una decisione che è stata presa a sorpresa, appena un giorno prima dell’operazione", dice la figlia che la mattina del 4 dicembre si è diretta all’ospedale Maggiore di Lodi per riportare a casa sua madre. "Ho trovato mia madre sulla sedia a rotelle, appena fuori dal reparto senza poter parlare con nessuno - racconta -. Siamo tornati a casa e solo quando ci siamo seduti a tavola, mia madre mi ha raccontato di aver fatto il tampone poche ore prima di uscire dall’ospedale. Ho controllato sulla lettera di dimissioni, ma dell’esito non c’era traccia". Subito la 50enne ha chiamato nel reparto del Maggiore per chiedere spiegazioni. "Mi hanno detto: “Si guardi sua madre è positiva” – aggiunge la 50enne che si è già rivolta a un avvocato –. E’ stato uno choc. Nessuno dall’ospedale ci aveva detto che erano in attesa dell’esito del tampone e che c’era stato un focolaio nei reparti ‘verdi’, quelli No Covid. Dall’ospedale di Lodi hanno mandato a casa mia madre in una situazione diversa rispetto a quando è entrata. Se non fossi stata io a chiamare, probabilmente non avrei mai ricevuto una chiamata per essere informata del contagio". A questo poi si aggiungono altri problemi. Nei giorni del ricovero, sua madre è rimasta in contatto con un altro paziente che poi è risultato positivo al virus, oltre ad aver trascorso diversi giorni al freddo per un guasto al riscaldamento.

"Mia madre è rimasta al freddo nel reparto per un problema alla caldaia - sottolinea la figlia della 81enne -. Ma questo è secondario rispetto al fatto di non essere stata subito informata del tampone". Ora la 50enne, suo marito e i figli, sono stati costretti a restare in quarantena fiduciaria. L’anziana, invece, che ha una leggera febbre, è stata isolata nella taverna della villetta a Zelo Buon Persico dove la famiglia vive e viene seguita telefonicamente dall’ospedale. "Per fortuna abbiamo sempre utilizzato le mascherine – conclude la figlia della 81enne -. Sia in auto che quando siamo arrivati a casa. Continuiamo a sanificare e pulire tutto quello che potrebbe essere stato toccato da mia madre per evitare problemi. Forse abbiamo evitato un focolaio, ma abbiamo rischiato grosso. Tutti in famiglia lavorano. Io ho un problema a una gamba e da poco sono stata operata. Frequento un centro per la riabilitazione che è spesso frequentato anche da anziani. Avrei potuto causare grossi guai".