
Vincenzo Mamoli, presidente della Consulta del Lodigiano: "Previsioni positive"
Lodi, 4 gennaio 2020 - Un anno con segno positivo. Finito il tempo dei bilanci del 2019 inizia quello delle previsioni per il nuovo anno, appena iniziato. Previsioni che per l’economia della provincia di Lodi indicano una tendenza positiva sia per redditi delle famiglie che per il valore aggiunto complessivo. Quindi, come sarà il 2020 per il Lodigiano? Le previsioni per il periodo 2019-2022 per la Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, da una rilevazione datata ottobre scorso, stimano un aumento complessivo del valore aggiunto pari a +0,8%, guidato dall’incremento di industria e servizi (+0,8%) a cui si aggiunge un aumento più consistente delle costruzioni (+1,4%).
Un andamento che si riflette anche nelle stime delle entrate delle famiglie, che a fine periodo collocano il reddito disponibile a +2,2% e un tasso di disoccupazione al 5,3%. Questo è quanto emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Prometeia. Nel dettaglio le previsioni per i prossimi mesi nel Lodigiano stimano un aumento complessivo del valore aggiunto pari al +0,9%, trainato dall’incremento delle costruzioni (+3,2%) e dei servizi (+0,8%). L’aumento del reddito disponibile delle famiglie a fine periodo si stima intorno al +2,1% e il tasso di disoccupazione al 5,3%.
«Le previsioni per il 2020 sono positive e questo rappresenta un dato incoraggiante in un quadro di rafforzamento delle nostre imprese nei prossimi anni – commenta Vincenzo Mamoli, presidente della Consulta del Lodigiano –. Si tratta di indicatori che tengono conto di una situazione economica in rapida evoluzione, in una connessione del territorio che è sempre di più tra globale e locale. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, si tratta di un dato positivo. È anche un settore connesso con gli altri e capace di influenzare la crescita più in generale".
Dall’analisi della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi arrivano segnali incoraggianti anche per l’industria del Lodigiano, che nel 2020 dovrebbe registrare una crescita dello 0,5% del fatturato, confermando una tendenza che già nell’ultima rilevazione di ottobre 2019 del manifatturiero lodigiano aveva messo in evidenza una robusta crescita tendenziale della produzione, ancor più rilevante se collocata a fianco di un dato regionale di segno negativo. Ma la strada per l’uscita dalla crisi, almeno nel Lodigiano, è ancora lunga. E la Camera di commercio si candida ad avere un ruolo determinante. "La connessione dei territori e la crescita delle reti possono dare un contributo importante – sottolinea il presidente della Consulta del Lodigiano –. In particolare quando si sviluppano in modo trasversale e con indirizzi e specificità che si integrano. Questo vale per i territori di Milano, centro direzionale di servizi, di Monza e la Brianza, avanzate nel settore del design, e del Lodigiano, che ha una sua particolare rilevanza tra l’altro anche nei settori dell’agricoltura, dell’accoglienza e dell’ambiente. Compito della nostra Camera di commercio è di rafforzare queste connessioni, promuovere azioni che contribuiscano a far crescere la fiducia tra gli imprenditori. Lo facciamo anche con uno sguardo alle tecnologie emergenti grazie ai servizi digitali del Pid, Punto impresa digitale, che hanno già ottenuto un riconoscimento a livello europeo, e al costante ascolto e collaborazione con le organizzazioni di categoria del territorio".