
La fila dei senza fissa dimora davanti alle strutture cittadine della Caritas
Lodi, 2 aprile 2020 - «Ci dicono di stare a casa, di proteggerci dalla diffusione del coronavirus. Ma come faccio io che sono senza una casa?". Se lo chiede Simone Rivarola, 26 anni, originario di Genova, da pochi mesi a Lodi. Lui, come almeno una sessantina di persone, è un senza fissa dimora che in questi giorni deve affrontare nuove difficoltà con il coronavirus. Di notte sta al dormitorio della Caritas di Lodi in via San Giacomo, di giorno vaga per la città in attesa di tornarci a riposare intorno alle 20.
Enorme la preoccupazione di Simone, che ha studiato ragioneria, è appassionato di informatica e che si è sempre dato da fare, lavorando anche all’estero, in Germania, nonostante le difficoltà familiari e un percorso iniziato da pochi mesi prima in una comunità di Bologna, poi in una di Comazzo per combattere la dipendenza da eroina. Oggi è in cura al Sert di Lodi.
«La paura è tanta perché noi senza tetto non siamo immuni - spiega -. Nella mia vita ho commesso errori e ne sto pagando le conseguenze. Quello che sto vivendo però è allucinante. Le comunità non sono attrezzate per accogliere chi viene da fuori e deve fare un periodo di quarantena. Da tre settimane dormo in via San Giacomo. Per arrangiarmi mi sono messo a fare l’elemosina in corso Roma, poi ho chiesto alle persone di portare in giro i cani o di fare la spesa. Ma non è facile".
Negli ultimi giorni Simone ha provato a incontrare il sindaco Sara Casanova, senza però riuscirci. Ieri ha inviato anche una mail al primo cittadino per chiedere un aiuto. Il 26enne ha segnalato con dei video fatti con il suo cellulare gli assembramenti di senzatetto davanti alla mensa della Caritas in via XX settembre con decine di persone in attesa di ricevere un pasto.
«Ci sono sempre e ogni giorno è una battaglia - dice -. Siamo molto preoccupati per l’emergenza sanitaria perché noi non siamo immuni. Anche le protezioni sono assurde. La mascherina sembra un assorbente. Per fortuna una signora, dove chiedo l’elemosina, mi ha fornito guanti e mascherina. Chiediamo tutele. Qualcuno ci aiuti".