Coronavirus, morto paziente lodigiano trasferito in Abruzzo

L'uomo, 66 anni, è stato stroncato da una grave polmonite al Covid Hospital de L'Aquila

Un reparto di rianimazione di un ospedale

Un reparto di rianimazione di un ospedale

Lodi, 30 marzo 2020 - È morto oggi all'Aquila il primo paziente positivo al Covid-19 trasferito da un'altra regione, un uomo di 66 anni di Lodi, che era arrivato dalla Rianimazione dell'ospedale di Como. Il paziente era giunto nel capoluogo regionale abruzzese con una grave polmonite legata aa una precaria situazione di salute complessiva ma negativizzato al covid, tanto che era stato ricoverato al reparto di rianimazione 'normale' dell'ospedale San Salvatore. M

a come spiega il primario di rianimazione, Franco Marinangeli, dopo un tampone negativo gli altri due sono risultati positivi con il paziente che è stato trasferito in terapia intensiva al Covid Hospital insediato al cosiddetto G8, il piccolo ospedale limitrofo al San Salvatore costruito dopo il terremoto per l'evento mondiale e riaperto ora per la emergenza coronavirus. "Ci dispiace molto perché contavamo di farcela a salvare la vita a questo paziente proveniente dalla Lombardia che è la più colpita - sottolinea il professore - ce l'abbiamo messa tutta, come facciamo con gli altri, con il dottor Ciccone, responsabile terapia intensiva, e con i colleghi, il paziente era migliorato e poi ripeggiorato. Non ha retto fisicamente alla gravissima polmonite. Ci tenevamo molto a rimandarlo a casa ci è dispiaciuto, ci tenevamo a rimandarlo a casa guarito".