
Un’azienda metalmeccanica non verificava l’impianto di messa a terra dal 1996. E non è l’unico caso di irregolarità presenti nelle aziende metalmeccaniche della provincia.
"In quasi il 50% delle imprese del settore metalmeccanico da noi controllate - sottolinea Cristina Gremita, responsabile dell’unità per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats Pavia –, abbiamo riscontrato violazioni delle norme sulla sicurezza. È una situazione allarmante, che impone interventi urgenti a partire dalla formazione continua del personale".
Da gennaio a settembre sono state effettuate 31 ispezioni nelle aziende metalmeccaniche e altre 8 sono in corso. Il 41% è stato oggetto di provvedimenti penali e con le altre 8 ispezioni in corso, quasi certamente si arriverà al 50%.
"È un quadro che riguarda tanto le aziende più piccole, con meno di 10 dipendenti, sino a quelle di media entità che ne contano una 50ina" ha aggiunto Gremita.
Dati poco confortanti arrivano anche dall’edilizia, dove a fronte di 343 cantieri ispezionati e 946 imprese controllate nei primi 9 mesi dell’anno, si sono registrati 274 provvedimenti sanzionatori penali e 49 sospensioni dell’attività (in 39 casi per mancanza di protezioni verso il vuoto).
Complessivamente sono state comminate alle imprese pavesi 459 sanzioni penali e 8 amministrative. Statistiche migliori si ricavano dalle denunce complessive di infortuni sul lavoro in provincia di Pavia (4.969 nel 2021, contro le 5.652 del 2020) e per il numero di infortuni mortali: l’anno scorso erano stati 5, nei primi 9 mesi del 2022 sono 3 (un camionista stroncato da un infarto in una logistica a Landriano e un uomo ucciso dal rimorchio di un autocarro a Mezzanino, durante le manovre di carico legname e l’ultimo incidente di ieri). "I controlli sono fondamentali – ha rimarcato il prefetto Paola Mannella – ma anche promuovere un cambio di prospettiva sul piano culturale".
Manuela Marziani