Con la Marcia dell’acqua in 800 sul Naviglio a secco

La manifestazione è stata ideata dall’Ecoistituto della Valle del Ticino per chiedere un tavolo in difesa della risorsa quale bene comune

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CUGGIONO (Milano)

di Giovanni Chiodini

“Mai più Naviglio senz’acqua“. Così lo striscione che apriva la Marcia dell’acqua proposta ieri dall’Ecoistituto della Valle del Ticino. Un evento che ha richiamato numerosi sindaci, il presidente del Parco del Ticino, associazioni, organizzazioni agricole e soprattutto cittadini. Quasi 800 a occupare l’alzaia del Naviglio, una lunga fila colorata, baciata da un caldo sole invernale. Il corteo si è trasferito a piedi da un antico ponte all’altro, da quello di Castelletto a quello di Bernate, costeggiando un canale senza neanche una goccia d’acqua sul fondo. Lo stesso tratto dove a settembre si svolge da 37 anni la Regata competitiva tra coppie di vogatori bernatesi. All’arrivo i partecipanti hanno costituito una catena umana, cingendo il Naviglio su entrambi i lati.

"L’acqua è vita, indispensabile per tutto l’ambiente", ha ricordato Oreste Magni, tra gli organizzatori della marcia. Giovanni Cucchetti, sindaco di Cuggiono e dal 12 gennaio componente del Consiglio direttivo del Consorzio Est Ticino Villoresi, ha sottolineato che l’asciutta di quest’anno del Naviglio è dovuta a lavori necessari di consolidamento delle alzaie. "Il vero problema resta comunque la siccità. Lo scorso anno abbiamo avuto dai laghi solo il 50% della portata necessaria. Non era mai capitato, in un secolo, che si dovesse dare l’acqua alternativamente una settimana al Villoresi e l’altra al Naviglio", ha aggiunto. Cucchetti ha ricordato che l’acqua destinata all’agricoltura non è acqua sprecata: "Il 70% finisce nelle falde".

E alla fine un appello: "Tutti noi, Comuni e associazioni, dobbiamo educare a un uso corretto dell’acqua". I promotori dell’evento hanno quindi presentato un documento che chiede l’attivazione di un tavolo permanente, un parlamento in difesa dell’acqua bene comune.