
di Laura De Benedetti
Ciclabile a tutti i costi, anche quello di avere mezzi in coda coi motori accesi a tutte le ore? In una città che, come ha confermato una ricerca condotta da Cnr e due università, continua ad avere il record di morti per tumori in Italia a causa dell’inquinamento? Si sono conclusi in questi giorni, dopo le ultime asfalture non presegnalate e relativi maxi ingorghi, i lavori per la ciclabile di via San Colombano che parte dalla tangenziale alla Faustina, altro buco nero della viabilità, e arriva fin sul Passeggio. Lungo tutto il tracciato ci sono restringimenti delle corsie preesistenti ma il vero e proprio inizio dell’ingorgo, su cui convergono le due importanti direttrici di via San Colombano, appunto, e di via Sant’Angelo-viale Europa, è all’ingresso del sottopasso, in direzione del centro.
Per realizzare la ciclopedonale, infatti, è stata eliminata una delle due corsie che, nel sottopasso, consentivano ai mezzi di procedere verso il centro oppure di girare verso via Villani, diretti verso San Bernardo o la stazione. Auto, camion, bus, sono tutti in coda nell’unica corsia e la nuova rotatoria di smistamento in Largo Marinai d’Italia, aperta da pochi giorni, non fa la differenza. Il nuovo assetto ha vanificato le migliorie ottenute con l’eliminazione dei semafori, sostituiti da rotatorie, in via San Colombano angolo vie D’Acquisto e Zalli e in via Sant’Angelo, all’incrocio con via D’Acquisto e viale Europa. E neppure lo spegnimento dei semafori, peraltro provvisorio (in attesa di una risoluzione della partita dell’ex Consorzio, azzerata dal Tribunale), sul Passeggio esterno, con la posa di barriere spartitraffico di plastica, può risolvere il problema. Il sottopasso, ridotto contro ogni logica ad una sola corsia per senso di marcia, è diventato un vero e proprio imbuto e il traffico finisce con l’incolonnarsi molto prima e ad ogni ora del giorno, anche quelle non di punta.
La ciclabile di via San Colombano ha una diramazione anche lungo via D’Acquisto per raggiungere, a poche decine di metri, le numerose scuole situate lungo via Giovanni XXIII. Anche in questo caso per realizzare un maxi marciapiede ciclabile, la strada a doppia corsia è stata ridotta ed è diventata a senso unico verso via Grandi, con la fermata della corriera nel bel mezzo della carreggiata, la difficoltà a parcheggiare e a trovare un percorso alternativo. Per chi arriva da fuori città, comunque, l’odissea inizia già molto prima, con gli incolonnamenti in tangenziale dovuti alla rotatoria ‘alla francese’ adottata alla Faustina; chi è sulla superstrada non ha più la precedenza. Gli effetti si fanno sentire soprattutto nel tratto che raccoglie, altro imbuto, il traffico da più direttrici (Crema, Piacenza e la sp Lodigiana) e si blocca già sul cavalcavia ferroviario: persino Google Maps consiglia percorsi alternativi, quando possibile.