Codogno trafitta dal Covid: una carezza a Palazzo Soave

Sul palco dell’evento promosso dalla Regione anche gli attori della fiction “Doc“. Il governatore Fontana: oggi è giornata di rinascita. L’Asst: sfida vinta con il vaccino

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di Mario Borra

Mattia Maestri, il paziente uno che due anni fa entrò in rianimazione con una polmonite bilaterale causata dal Covid, ieri pomeriggio era seduto tra il pubblico a palazzo Soave nella manifestazione organizzata dalla Regione Lombardia per commemorare quella data drammatica; domenica, proprio il 20 febbraio era a correre con gli amici del gruppo podistico, segno tangibile di una ripresa della normalità che due anni fa sembrava essersi spezzata improvvisamente. "Io sto bene. Ora vediamo la luce in fondo al tunnel. E’ giusto ricordare quanto è successo. E’ sicuramente cambiato molto da allora, speriamo di tornare come prima" ha detto il codognese a margine dell’iniziativa. Il salone del Soave è gremito: medici (tra cui Annalisa Malara, l’anestesista che insieme ad altri medici e infermieri isolò il primo caso e Pierdante Piccioni, ispiratore della serie tv Doc), personale sanitario, Protezione Civile, autorità provinciali e regionali, tutti a celebrare la "sfida vinta con l’arma del vaccino e con il territorio che ha fatto rete", come ha detto il direttore generale dell’Asst di Lodi, Salvatore Gioia che ha snocciolato i dati salienti: 640mila vaccini somministrati, 270mila doppie dosi inoculate e 146mila con il “booster“ già fatto mentre gli ospedali hanno preso in carico 5mila pazienti nel biennio pandemico. Numeri importanti per la realtà lodigiana che però, già nel 2021, "è riuscita a recuperare quasi tutti gli interventi lasciati in sospeso per la pandemia".

Il sindaco Francesco Passerini aveva poco prima ricordato che "In queste giornate viviamo un’atmosfera diversa" e che se "oggi siamo qui, lo dobbiamo a una rete del territorio che ha retto e con la quale speriamo di poter vincere le altre sfide". La commemorazione ha dato spazio anche agli attori della fiction ispirata al dottor Piccioni (presenti (Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Giovanni Scifoni e Alice Arcuri) che hanno indossato un camice bianco e hanno letto la lettera del dottor Amedeo Capetti, medico del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, scrisse durante la fase più critica della pandemia. "Oggi possiamo dire che è la prima giornata di rinascita, di ripartenza- ha detto invece Attilio Fontana, presidente della Regione - La chiusura del reparto Covid è un successo, è una grande vittoria verso la normalità. Due anni fa eravamo inconsapevoli di quello che sarebbe successo e abbiamo rimesso in discussione le nostre certezze. La Lombardia è qualcosa di più di una regione, è gente che, al proprio interno, ha valori e capacità di essere comunità superiore a ogni altra parte di questo Paese". E la stilettata al governo centrale di allora: "Quando parlavo con Roma non si rendevano perfettamente conto di quello che stava succedendo. Pensavano che drammatizzassi".