Codogno, la stazione sotto i ferri ancora per un anno

La fine lavori della mega riqualificazione dello scalo codognese non arriverà prima dell’estate 2023. Era prevista per il novembre 2021

Gli interventi in cantiere sono molteplici, compresi gli ascensori a prova di disabile

Gli interventi in cantiere sono molteplici, compresi gli ascensori a prova di disabile

Codogno (Lodi) - La fine dei lavori della maxi riqualificazione della stazione ferroviaria in corso d’opera è ancora un miraggio. Infatti il cantiere attivo dal 2019, promosso da RFI, non terminerà prima dell’estate del 2023.​ Ancora un anno dunque di lavori per un pacchetto di interventi il cui termine, dunque, un po’ a sorpresa, è slittato: secondo il cronoprogramma, gli operai avrebbero già dovuto terminare le opere nel novembre del 2021. Certo le ragioni degli stop sono sotto gli occhi di tutti: dapprima la pandemia ha rallentato oltremodo il cantiere, quindi il difficile reperimento del materiale si è sommato ad altre difficoltà che hanno allungato i tempi. In un momento successivo, l’attenzione si è spostata sulla sostituzione di alcuni tratti di binari e dunque la riqualificazione, seppur già avviata e a buon punto, era stata sospesa per lunghi tratti.

Annunciato addirittura nel 2017 nel contesto del progetto “Corridoio merci mediterraneo“, il maxi intervento era stato avviato a fine 2019 con l’ipotesi di fine lavori fissata appunto per il dicembre 2021. Gli interventi in cantiere sono molteplici: lo scalo verrà adeguato per l’accesso alle persone disabili con la costruzione di ascensori verso ogni banchina, lo sfondamento del quinto binario con la creazione di un sottopasso per uscire e entrare da viale Trivulzio, la realizzazione di nuovi servizi igienici e la dismissione di quelli attuali, interventi sulle banchine ma pure un cambio deciso anche per le parti esterne con la sparizione, per esempio, della rotonda con aiuola centrale proprio davanti all’entrata dello scalo. Anche la palazzina ex sede della Polfer verrà riqualificata e una parte potrebbe essere assegnata in comodato d’uso gratuito al Comune.