Codogno, addio all’ex sindaco Croce: "Un uomo d’altri tempi"

L’avvocato si è spento a 82 anni in ospedale. I funerali saranno celebrati lunedì nella parrocchia di San Biagio

Adriano Croce, ex sindaco di Codogno

Adriano Croce, ex sindaco di Codogno

Codogno (Lodi), 8 agosto 2020 - Codogno piange l’avvocato ed ex sindaco Adriano Croce. Il legale, che si è spento a 82 anni per malattia, è stato primo cittadino della sua città per due mandati quinquennali e precisamente dal 1994 al 2005.

Sono tanti i momenti emozionanti che riportano alla luce la sua figura. Per esempio, proprio durante il Consiglio comunale di fine mandato, tutta l’aula si era alzata in piedi, emozionandolo, per salutarlo e applaudendo il suo operato. Croce, originario di Codogno da parte di padre, con madre veneta, ha sempre vissuto in città. E’ stato presidente dell’ordine degli avvocati di Lodi dal 1994 al 2005 e da giovane, anche presidente dell’ospedale di Codogno. Lascia la moglie Laura Putti, critica d’arte, le figlie Ilaria e Flora (avvocato e già presidente della Società filodrammatica piacentina, sposata col sindaco di Fombio Davide Passerini), le adorate nipoti Agata, Nora e il fratello Carlo, da cui ha avuto i nipoti Ivano e Luigi. L’uomo si è spento dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale di Casale e i funerali saranno celebrati lunedì 10 agosto alle 10 nella parrocchia codognina di San Biagio. Il feretro arriverà dall’abitazione di via Cavallotti 18 e dopo la cremazione, riposerà al cimitero cittadino.

"Mio padre era un uomo d’altri tempi, casa famiglia, lavoro e amava molto la cultura, di cui aveva vasta e solida conoscenza. Come le persone di altra generazione – ricorda, con la voce rotta, la figlia Flora –. Conosceva bene il latino tanto che, alcuni giorni prima di lasciarci, mentre, ancora in ospedale, si interessava dell’organizzazione domestica per il proprio rientro, mi ha detto una frase latina dicendomi di completarla io. Fortunatamente ci sono riuscita, era compiaciuto". Tra i pregi di Croce "c’era la capacità di scindere dalla famiglia le preoccupazioni di una professione complessa, poi sommate a quelle istituzionali, mentre era alla guida della città – ricorda ancora –. A casa non portava mai un malumore. Inoltre è sempre stato sindaco senza tessere di partito, pur simpatizzando per la destra e ha sempre affrontato letture di ogni genere, trovando costruttive, anche tramite i diversi quotidiani, idee opposte alle sue" evidenzia. Un uomo che, nonostante l’età, era quindi di una freschezza mentale invidiabile e ha sempre mantenuto curiosità verso tutto. "Non c’era un ambito della vita che per lui non potesse essere interessante" conclude la figlia.