Una marea di immobili in vendita, soprattutto residenziali ma anche terreni ed edifici industriali. Dalla data di apertura della procedura del fallimento dell’impresa Contardi, avvenuta nel 2019, sono state inventariate per essere vendute all’asta ben 900 unità, ubicate soprattutto nei Comune di Codogno e San Rocco al Porto ma anche a Casalpusterlengo, Ospedaletto Lodigiano, Fombio, Maleo, Guardamiglio, Cremona oltre a Cantù ei Villa Guardia, in provincia di Como. Al momento, sono stati venduti “solo“ 174 immobili.
"Visto l’elevato numero di proprietà da alienare, ogni mese vengono pubblicati a rotazione circa quindici bandi di vendita, anche in base ad eventuali offerte cauzionate d’acquisto che vengono presentate da potenziali acquirenti", spiega il curatore fallimentare, Alberto Valcarenghi.
Attualmente sono aperti quattordici bandi di vendita con scadenza il 26 settembre e il 10 ottobre. Appartamenti, box, terreni e persino una porzione del teatro Politeama di Cremona.
I beni sono, per la stragrande maggioranza, ubicati all’interno del centro abitato di Codogno (spicca tra le altre anche una grossa fetta del vecchio sito produttivo ex Felisi di viale Trento) e proprio l’amministrazione comunale codognese è uno dei creditori alla finestra, in attesa che arrivino le risorse per poter completare diversi lavori, lasciati a metà, facenti parte di lotti convenzionati. Tra gli altri spicca l’ormai nota bretellina che da via Forlanini, alle porte di San Fiorano, dovrebbe sbucare su viale Buonarroti, vicino al sottopasso ferroviario a due passi da Retegno.
"La questione non è risolta, anzi rischia davvero di andare per le lunghe. Spero che per la fine del mio mandato (2027 ndr) la situazione possa sbloccarsi- spiega il sindaco Francesco Passerini- Il problema è che per Codogno dovrebbero essere elargiti circa quattro milioni di euro, seconda la stima effettuata, per coprire i costi dei lavori compensativi ancora da effettuare. Il nodo è che il Tribunalene vuole erogare solo due".