Codogno, il buco da 17mila euro del Centro anziani: l’appello per riaprirlo

A tanto ammonta l’affitto non pagato dalla scomparsa di Giovanni Cavenaghi. Ora il figlio lancia un appello: "Subentrino soci e riparta il prezioso servizio"

L’assessore al Bilancio e Tributi Elena Ardemagni: "Non è facoltà degli amministratori stralciare i debiti"
L’assessore al Bilancio e Tributi Elena Ardemagni: "Non è facoltà degli amministratori stralciare i debiti"

Pende un debito di 17mila euro per l’affitto non pagato del Centro anziani. La cartella esattoriale arriva agli eredi del compianto presidente Giovanni Cavenaghi, che lanciano un appello: "Subentrino soci e si faccia ripartire l’apprezzato servizio". L’associazione non era una persona giuridica e Cavenaghi aveva personalmente stipulato il contratto con il Comune di Codogno.

Poi sono subentrati la carenza di partecipanti alle attività, il Covid, la scomparsa del presidente. Ora invece, con il Centro chiuso, l’anziana moglie e il figlio si trovano sulle spalle quattro anni di affitti insoluti, che non immaginavano nemmeno. "Le attività del Centro sono cessate definitivamente per via del Covid – spiega l’erede, Mattia Cavenaghi – Quando il Comune mi ha chiesto di restituire le chiavi della sede, l’assessore Elena Ardemagni mi ha firmato una ricevuta per la ricezione e scritto una nota per precisare che, all’interno, c’era mobilio del Centro anziani. Trattandosi di oggetti dei soci, non potevamo certo disfarcene. Ho però portato a casa di mia madre i documenti del Centro e sono disponibile a fornirli. Però nessuno mi ha detto di affitti mancanti".

E ancora: "Ora abbiamo due mesi per saldare il debito, pena la partenza della trafila del recupero del credito. Mio padre stesso, il 10 novembre 2021, ha protocollato al Comune una lettera in cui diceva che "il Centro anziani, per ragioni sanitarie legate al Covid, è attualmente chiuso. Resto disponibile per la gestione dei locali e del materiale“. Dagli uffici, in epoca Covid, mi era stato anche detto che, per via della situazione, c’erano i locali da svuotare ma non mi avrebbero fatto pagare nulla. Ora mi chiedo, se il Comune sa chi stava nel Centro anziani, non potrebbe chiedere i soldi a loro invece che agli eredi?".

L’assessore Ardemagni spiega: "Cavenaghi ha svolto un’attività preziosa, lo ringrazio. Gli uffici hanno verificato la posizione del Centro ed eventuali co-responsabili. Al momento della consegna delle chiavi non abbiamo rinvenuto libri sociali. Non è però facoltà degli amministratori stralciare i debiti, sarebbe danno erariale. Non è compito del Comune sciogliere un’associazione autonomamente costituita e non mi risulta che il signor Mattia Cavenaghi abbia prodotto documenti in risposta alla comunicazione inviata dagli uffici".