PAOLA ARENSI
Cronaca

Codogno: manca un documento, si fermano le ambulanze. Chiusa la sede Cri

Nel mirino di Ats la mancata verifica della messa a terra. Areu sopperirà alle eventuali urgenze per evitare disagi all’utenza

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I volontari della Croce Rossa di Codogno davanti alla sede di via Dei Mulini

Codogno, 20 agosto 2024 – La Croce Rossa non aggiorna nei termini una certificazione degli impianti della sede e viene “chiusa“ per sei giorni. Il sindaco Francesco Passerini commenta: “Sono perplesso, spero che la burocrazia non incida su un servizio fondamentale”. Caos a Codogno.

L’Agenzia di tutela della salute città Metropolitana ha intimato la chiusura immediata, per 6 giorni, dei locali di via dei Mulini a Codogno con un procedimento di diffida e contestuale divieto di prosecuzione dell’attività di trasporto sanitario semplice e del trasporto sanitario della Croce rossa italiana. Tra i crocerossini bocche cucite, contattati da Il Giorno nessuno ha voluto commentare l’accaduto o dare notizie in merito.

Cosa dice la legge 

Il documento dell’Ats richiama la legge regionale del 30 dicembre 2009, testo unico delle leggi regionali in materia di sanità e la deliberazione di Giunta regionale del 16 maggio 2016, che riguarda l’aggiornamento della disciplina dei servizi in materia di trasporto sanitario semplice, trasporto sanitario e soccorso sanitario extraospedaliero.

Si segnalava che “dopo il sopralluogo eseguito il 6 agosto nella sede della Cri, non è risultato disponibile il documento dell’ultima verifica della messa a terra (una verifica dell’impianto elettrico). Poi, con la verifica della documentazione del 9 agosto, non è pervenuta la copia del documento ed è stata richiesta una proroga”.

Nel frattempo, la messa a terra sarebbe stata aggiornata ma, nonostante tutto, la sede Cri è stata chiusa lo stesso. Una sanzione pesante. Ats però, nel proprio documento, ribadisce “il mancato mantenimento di uno o più requisiti autorizzativi, necessari per tutelare la sicurezza”.

Il primo cittadino

Il sindaco Passerini spiega: “Siamo stati informati e siamo perplessi, perché conosciamo il valore e l’efficienza della Croce Rossa e il supporto che dà all’emergenza e ci auguriamo che questioni burocratiche non incidano su un servizio di primaria necessità per la popolazione”.

La mancata ottemperanza delle prescrizioni di non utilizzo della sede, invece, comporterebbe il divieto definitivo di prosecuzione dell’attività. Così ha comunicato il dipartimento igiene e prevenzione sanitaria. Al momento i servizi secondari programmati con i cittadini sono stati ceduti a un altro comitato per evitare disagi all’utenza.

Areu invece gestisce la copertura del servizio di emergenza urgenza svolto, normalmente, dalla Cri di Codogno.