
Sui social si moltiplicano le segnalazioni di controlli della Polizia Provinciale
Guardamiglio (Lodi) – Ciclisti fermati lungo l’argine del Po e confusione crescente sull’utilizzo del percorso. Accade a Guardamiglio, dove da qualche settimana sui social si moltiplicano le segnalazioni di controlli della Polizia Provinciale nei confronti di chi percorre l’argine, anche in bicicletta. Il Comune, intervenuto ufficialmente sulla questione, ha precisato che l’argine non è una strada ma un’opera idraulica, soggetta a normative diverse rispetto a quelle della normale viabilità. In base alla regolamentazione attuale, l’accesso ai mezzi motorizzati è consentito solo con specifica autorizzazione. Diversamente, l’utilizzo da parte di pedoni e ciclisti è sempre stato tollerato negli anni e di fatto praticato, tanto da rendere il tratto un punto di riferimento per escursioni, passeggiate e turismo lento.
Mesi fa è comparsa una segnaletica temporanea di divieto d’accesso ai non autorizzati, che però ha generato incertezze e fraintendimenti. Nei giorni scorsi infatti anche diversi ciclisti – mai sanzionati – sono stati fermati e informati del divieto che ha scatenato allarme, malumori e disorientamento. Il Comune, non essendo stato preventivamente informato di eventuali lavori, ordinanze o modifiche da parte degli enti competenti, ha formalmente scritto alla Prefettura, Aipo, Provincia, Regione e forze dell’ordine chiedendo spiegazioni sull’effettiva fruibilità dell’argine.
“L’argine è una risorsa importante – avverte il sindaco Giancarlo Rossetti – E fa parte del progetto di ciclovia Vento, che collega Torino a Venezia. È frequentato da pellegrini della via Francigena, ciclisti e camminatori. È nostro dovere chiarire la situazione per tutelare il diritto degli utenti a muoversi in sicurezza”. Nel frattempo nessuna sanzione è stata elevata ma i controlli proseguono.