Chef lodigiano morto a New York, la salma è rientrata in Italia

Allestita la camera ardente, lunedì alle 15 i funerali. Resta il giallo della droga

AGOSTO 2019: IL CUOCO UCCISO A NEW YORK

AGOSTO 2019: IL CUOCO UCCISO A NEW YORK

Casalpusterlengo (Lodi), 7 settembre 2019 - L'attesa è finita:  è arrivata stamani a Milano Malpensa dagli Stati Uniti, con il volo AZ605 Alitalia, la salma di Andrea Zamperoni, lo chef lodigiano di 33 anni di Cipriani Dolci trovato senza vita a New York. Il via libera alla restituzione della salma del trentatreenne era stato dato dalle autorità americane già più di una settimana fa, ma il rientro era slittato per motivi burocratici. La salma è arrivata alle 17 nella casa di famiglia dove è stata allestita la camera ardente, a Zorlesco di Casalpusterlengo. Solo lunedì alle 15 verrà celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale dove don Nunzio Rosi proprio la settimana scorsa aveva organizzato una veglia di preghiera a suffragio dello sfortunato ragazzo. Intanto l'intera via in cui risiede la famiglia è stata interdetta al traffico veicolare dalla polizia locale con la presenza di volontari di Protezione civile. 

Alcuni giorni fa aveva fatto ritorno a Casalpusterlengo il fratello gemello di Andrea, Stefano, che subito dopo l’annuncio della scomparsa era volato a New York da Londra, dove lavora anch’egli come chef. Dopo essere rimasto con i genitori per alcuni giorni era poi rientrato a Londra per esigenze familiari ed ora a breve sarà di nuovo in Italia per dare l’estremo saluto all’amato fratello. Ancora da svelare è invece l’altro punto ‘caldo’ di questa brutta vicenda. È stata davvero una dose di Fentanyl a uccidere Zamperoni? Una domanda che la famiglia dello chef lodigiano si pone dal 23 agosto, il giorno della scoperta del cadavere in un ostello del Queens. Gli esiti dell’autopsia però non sono ancora stati resi noti dalle autorità americane. Per l’omicidio è stata arrestata una prostituta di 41 anni, Angelina Barini, che gli avrebbe somministrato ecstasy liquida con un potente oppioide, il Fentanyl, e che poi avrebbe cercato di far sparire il corpo con l’aiuto del suo protettore. L’accusa per la donna è di cospirazione per distribuzione e possesso per spaccio di una o più sostanze contenenti Fentanyl.