
Quasi tutti gli iscritti al servizio, che sono 160, usufruiranno anche della mensa
Lodi, 23 giugno 2020 - «Vado in giro tra le scuole come Babbo Natale a distribuire disinfettanti". Le parole di Giorgia Tocco, responsabile dell’area Nord della cooperativa Aldia di Pavia, danno il senso di quella che è stata, ieri, la prima giornata di avvio del centro estivo comunale che quest’anno non si svolge più nella sola sede della colonia Caccialanza ma, data l’emergenza Covid, è stato organizzato a piccoli gruppi in 10 strutture scolastiche, metà materne e metà elementari, distribuite nei quartieri, usufruendo dei rispettivi cortili.
L’attenzione è stata concentrata sul controllo delle procedure di sicurezza. Alla elementare Pascoli, ad esempio, per 6 bambini era presente un’educatrice e ben due addette alle pulizie impegnate a disinfettare superfici e giochi nell’arco della giornata per poi fare una disinfestazione dopo la chiusura. In classe spazi segnati per terra, a cerchio, mantenendo le distanze, ma i bambini hanno comunque colorato insieme un dinosauro. Per tutti, all’ingresso, scaglionato, il triage con misurazione della temperatura, lavaggio mani; poi il cambio scarpe in un’area dedicata dove vengono lasciati gli zainetti.
«La nostra cooperativa gestisce centri estivi in tutta Italia – aggiunge Tocco – ma non tutte le amministrazioni sono così solerti come il Comune di Lodi, che ci ha messo a disposizione grandi spazi. Per i bambini questo ritorno alla socialità è importante: sono tre mesi che non vedono i coetanei". «Li portiamo “A spasso nel tempo“, coi giochi di una volta – aggiunge Silvia Negri, coordinatrice del servizio – Siamo partiti dalla preistoria, per cui prepareremo anche costumi e oggetti tipici, per poi approdare, passando per Medioevo e Galilei, alle scoperte scientifiche fino al futuro delineato da Asimov. I bambini giocheranno all’aperto e, faranno, come richiesto dai genitori, anche un po’ di compiti".
«Stamattina quanto sono arrivati erano tutti felici: bimbi e genitori – sottolineano le educatrici della materna di viale Calabria, dove ieri mattina erano presenti 9 dei 15 iscritti – Benché piccoli sono stati i bambini stessi a dirci “stiamo non vicini perché c’èil Covid, che non è bello“, anche se poi all’aperto si gioca a palla, a rincorrersi, facciamo lavare molto spesso le mani, oltre a fare lavoretti o raccontare storie. Il fatto che i bambini siano divisi in piccoli gruppi aiuta a proteggerli". La maggior parte ha usufruito anche del servizio mensa. Gli iscritti tra il 22 giugno e il 14 agosto sono 160: la maggior parte delle famiglie ha chiesto di frequentare nell’ultima settimana di giugno e nella prima metà di luglio.