L'oste di Casaletto che sparò al ladro: "Sono nelle mani del giudice"

L'uomo, che andrà a processo il 29 maggio, giura: in questa vicenda ho sempre detto la verità

Roberto Calderoli con Mario Cattaneo

Roberto Calderoli con Mario Cattaneo

Casaletto Lodigiano (Lodi), 5 aprile 2018 - La notizia gli è arrivata mentre era ancora ai fornelli. «Ora sono nelle mani del giudice», ha detto Mario Cattaneo, il 68enne oste di Gugnano, appena saputo che dovrà presentarsi davanti al gip di Lodi il 29 maggio. Il ristoratore è indagato dalla procura di Lodi per eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso con un colpo di fucile alla schiena Petre Ungureanu, 32 anni, uno dei ladri che la notte tre il 9 e il 10 marzo 2017 stava depredando la sua attività. Toccherà al gip Isabella Ciriaco decidere se rinviarlo a giudizio o archiviare il caso. Secondo l’accusa, Cattaneo si sarebbe assunto dei rischi evitabili, decidendo di sfondare una porta che i ladri avevano bloccato dall’esterno, per andare a spaventarli nel cortile con il fucile da caccia. Secondo la difesa invece è pacifico che un complice del ladro avesse cercato di strappare di mano il fucile all’oste, provocando lo sparo che ha colpito alla schiena il 32enne che, una volta ferito gravemente, venne trascinato a forza fuori dalla proprietà di Cattaneo dai complici e venne abbandonato, agonizzante, davanti al cimitero di Gugnano, a meno di 300 metri dall’osteria.

«Per me avere una data è un sollievo – dice il titolare dell’Osteria dei Amis –. Almeno tra due mesi saprò come andrà a finire questa vicenda. Sono fiducioso che il caso verrà archiviato». Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro è convinto che Cattaneo non abbia detto tutta la verità. Eppure, la versione dell’oste non è stata smentita dai carabinieri del Ris di Parma. Le perizie del Ris confermano che sul fucile sono presenti tracce di dna di un terzo soggetto estraneo ai familiari di Mario. «Non ho mai nascosto niente e ho sempre detto la verità – spiega Cattaneo –. Le perizie confermano quello che ho dichiarato al pm». In attesa dell’udienza l’oste di Gugnano ha ricevuto tante attestazioni di solidarietà. L’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ha annunciato che la Regione rimborserà le spese legali (fino a 30mila euro) che ha sostenuto Cattaneo.

«Per noi è fondamentale stare vicini, anche economicamente, ai nostri cittadini che hanno difeso i propri cari, se stessi e le proprie case», ha dichiarato l’assessore della Giunta Fontana. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini ha dichiarato su Facebook il suo sostengo a Cattaneo. Sul caso sono intervenuti anche i due esponenti di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e Daniela Santanché. «Vogliamo rafforzare la tutela delle persone oneste, che sono state costrette dalle circostanze a reagire legittimamente – ha scritto su Facebook Meloni -. E se entri nella mia proprietà per rubare, nella migliore delle ipotesi, io devo potermi difendere».