
Entro due settimane si insedierà il nuovo consiglio di amministrazione. Il presidente uscente: i contratti dei dipendenti ora sono più vantaggiosi.
Il 25 gennaio, (sabato) dopo quattro anni, termina il mandato dell’attuale consiglio di amministrazione della Fondazione Opere Pie di Codogno. Poi ci vorranno due settimane circa per nominare il successivo. Per il direttore della struttura Giovanni Grecchi, il presidente Gianni Stringhetti, la vice Giuditta Boffelli e i consiglieri Piero Giovanetti, anche rappresentante riconfermato dell’associazione “Il samaritano“ e Giuseppe Mori, anche rappresentante riconfermato di Fondazione comunitaria, è tempo di bilanci. "C’erano tre mutui, uno chiuso, l’altro chiude a settembre e ne resta uno che chiuderà nel 2030, ma al momento non c’è necessità di aprirne altri. Abbiamo lasciato una situazione migliore di quella trovata. C’è anche liquidità" hanno ribadito i consiglieri. Grecchi ha spiegato: "Questo consiglio si è caratterizzato per la fiducia data all’equipe di lavoro della struttura, sanitaria, sociale e assistenziale. Verificando sempre i risultati". Per Stringhetti "la parte fondamentale è stata il lavoro dei 120 dipendenti, fidelizzati anche quando abbiamo introdotto il welfare. Prima c’era un premio di produttività, ma ora il loro vantaggio è molto aumentato. Ci sono stati passaggi di categoria e la trasformazione di contratti a tempo indeterminato, oltre alle assunzioni ex novo (43 in tutto). Garantendo continuità, è stato assunto in Fondazione personale che prima era della cooperativa e gestiva il nucleo Alzheimer" ha spiegato Stringhetti. È stata poi misurata la qualità, certificando con la Iso 9001 del 2015 e l’altra specifica certificazione delle residenze sanitarie per anziani, la 10881 del 2013. "Caso unico nel Lodigiano, nelle altre strutture mancano – ha ribadito Grecchi –. E tutti i controlli delle autorità e degli enti preposti non hanno rilevato criticità". Oltre ai lavori del superbonus 110 per certificazione energetica e interventi antisismici, è stato installato un nuovo impianto di rilevazione incendi, che ha coperto aree prima sguarnite ed è stato adeguato per essere più affidabile (151mila euro). È stato ripristinato anche l’uso della terrazza per il nucleo Alzheimer. Per il benessere degli ospiti sono state avviate diverse azioni. "Abbiamo svolto 161 elettro cardiogrammi, 12 visite fisiatriche, 14 neurologiche, 2 logopediche, 18 ecografie al torace e 9 eco addominali negli ultimi 15 mesi. Visite specialistiche per garantire benessere. Questo impone una grande organizzazione e senza alcuna spesa per le famiglie" ha aggiunto il direttore. La retta resta ferma a 58 euro e 64 per chi è affetto da Alzheimer "la media di Ats Milano, che copre anche il Lodigiano, è 84 euro e 86" hanno chiarito. E’ stato ottenuto il riconoscimento Dementia Friendly, con incontri con la cittadinanza e medici di base. Poi i Giochi senza età, convegni, laboratori intergenerazionali e a novembre è stato avviato lo sportello Sos anziani, per avere orientamento socio sanitario. È stata potenziata anche la Rsa aperta, con la casa come primo luogo di cura. Da 100mila euro di budget iniziale oggi ci sono 170mila euro "assistiamo 71 persone anziane non autosufficienti a casa loro". C’è anche una convenzione con il banco farmaceutico che dona i farmaci, per un totale di 34.753 euro in 6 mesi. "Per la cittadella della salute, quando siamo partiti, c’era l’idea di fondere questa realtà e l’Azienda sociale dei servizi Asp San Giorgio, vicina a noi. Le attese riforme del terzo settore e delle Asp non sono avvenute però, ma è stata incaricata una terza parte che ha studiato l’assetto migliore. Ci sono tanti punti di forza e qualche criticità, si deve lavorare per risolverle" ha detto Stringhetti. Infine è stato istituito anche il comitato bioetico, che intercetta le fasi critiche della permanenza degli anziani, quali ad esempio la morte, e sono stati promossi corsi di preparazione.